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Assofermet Rottami, la nota di mercato

Lo scorso venerdì 4 luglio 2025, Assofermet Rottami ha diramato una nota di mercato sulla delicata situazione italiana e internazionale.

Nella situazione delicata del panorama italiano e internazionale, lo scorso venerdì 4 luglio 2025 Assofermet Rottami ha diramato una nota di mercato, che di seguito riportiamo integralmente.

Rottame ferroso

A giugno 2025 si sono segnalati prezzi altalenanti e domanda indebolita. Il mese ha presentato un doppio capovolgimento di fronte: nella prima decade si è assistito a un parziale recupero dei prezzi da una decina di euro, per poi perderli nell’ultima settimana.

Rimangono scarse le disponibilità di rottami per una minor produzione da parte dell’industria, che risente di un’economia in difficoltà. Continua la scarsità di materiale di qualità (lamierino e demolizioni speciali) le cui quotazioni presso i venditori di scarti sono in rialzo e comunque più alte rispetto a quanto recepito ed offerto dalle acciaierie. Proseguono gli arrivi di rottame via mare, così come di semiprodotti (billette) a prezzi molto competitivi anche per l’ulteriore indebolimento del dollaro.

Il sentiment per il successivo mese di luglio è alquanto incerto, con tentativi di ulteriori ribassi dell’ordine di 5-10 euro, il tutto sembra in sintonia con il mercato internazionale.

Rottame internazionale e Turchia

Il mercato del rottame internazionale ha registrato in media una sostanziale stabilità dei prezzi: a un lieve calo nella prima metà del mese, ha seguito una timida ripresa nella seconda parte, portando a una variazione intorno a 10 dollari/mt. Seppur con dinamiche e tempistiche leggermente differenti, tale andamento si è riscontrato sia sul mercato turco che su quello asiatico. Il mercato è risultato poco attivo, gli acquisti fatti in particolare nell’ultima parte del mese, principalmente da USA e Paesi Baltici, si sono attestati sui livelli di 340-345 dollari/t CFR. Il forte interesse per le billette asiatiche ha condizionato, e soprattutto limitato, gli acquisti di rottame.

Il persistere della debolezza della domanda di tondo per cemento armato con prezzi ancora in calo, così come l’indebolimento del dollaro USA, hanno contribuito a questo generale poco interesse all’acquisto. Un andamento simile si è visto sui mercati europei, con una scarsità maggiore dei volumi negli scambi, dove è un ruolo altrettanto importante giocato dall’importazione di billette asiatiche a livelli di prezzo intorno a 460 dollari.

Il sentiment per il mese di luglio risulta essere incerto. Diversi fattori pesano e sicuramente condizioneranno gli acquisti di rottame: debolezza dei prodotti finiti, disponibilità di billette asiatiche, debolezza del dollaro e un quadro geopolitico a dir poco incerto.

Rottame acciaio inox

A giugno le quotazioni dell’acciaio inossidabile sono state un fedele riflesso delle complessità che hanno avvolto il mercato nel mese. Nonostante si avvicinasse il periodo di chiusura per ferie, la domanda è rimasta eccezionalmente fiacca, con le acciaierie italiane che hanno sostanzialmente interrotto gli acquisti di inox. Questa assenza ha contribuito ad un clima di incertezza generalizzata.

A livello internazionale, il mercato indiano (tradizionalmente un motore della domanda di materiali) ha mostrato chiari segni di contrazione, con un interesse notevolmente ridotto all’acquisto. Questa flessione ha avuto ripercussioni negative sui prezzi, aggiungendosi al quadro già delicato. Un ulteriore fattore di pressione è stato il continuo deprezzamento del dollaro USA rispetto all’euro. Questo andamento sfavorevole del cambio tra le due valute ha reso l’export di prodotti in acciaio inossidabile meno competitivo per le aziende europee, limitando ulteriormente le opportunità di vendita.

Di fronte a quotazioni così basse e a un’incertezza diffusa, i commercianti hanno quindi adottato una strategia di attesa, preferendo trattenere i propri stock, piuttosto che venderli a prezzi che ritenevano insoddisfacenti. Questa tendenza ha contribuito a un rallentamento degli scambi e a una stagnazione dei volumi.

Anche il settore delle superleghe non è stato immune a queste dinamiche negative, mostrando un comportamento similare al resto degli acciai inossidabili. E lo stesso vale anche per gli acciai rapidi: mercato rallentato e quotazioni in ribasso, specialmente per le torniture.

Ghisa di affinazione

Continua la debolezza della domanda di ghisa e prezzi leggermente al ribasso. La disponibilità di ghisa russa ai porti, già sdoganata, risulta essere ancora importante e in grado di coprire i fabbisogni sia delle acciaierie che delle fonderie per buona parte del secondo semestre.

Il livello di prezzo delle ghise in alternativa (principalmente dall’Ucraina), con eccezioni per materiale proveniente da nuove fonti la cui qualità è tutta da verificare, si è attestato intorno a 420-430 dollari USA. L’ulteriore indebolimento della valuta nordamericana in parte accorcia la distanza di prezzo fra ghisa e rottame, ma non abbastanza da incrementare l’utilizzo/acquisto della ghisa da parte delle acciaierie. Mentre per quanto riguarda il comparto fonderie, la scarsità di ordini e quindi la conseguente ridotta capacità produttiva limitano nel complesso gli acquisti di ghisa.

A livello internazionale si è registrata una riduzione delle negoziazioni di ghisa con quotazioni in diminuzione, in particolare sul mercato turco (330-335 dollari) e asiatico (300-320 dollari). Non si sono tuttavia registrate esportazioni di ghisa russa a causa della estrema bassa domanda in Turchia e in Asia e prezzi poco attrattivi.

La pianificazione di importanti riduzioni di produzione di alcuni produttori russi, programmata a causa della debole domanda internazionale e dal cambio rublo/dollaro, non riesce a supportare i prezzi e, nel complesso, attualmente non si registrano carenze di tonnellaggio. Negli USA la negoziazione della ghisa è risultata ulteriormente ridotta, in quanto i volumi acquistati precedentemente coprono i fabbisogni. L’ultimo livello di prezzo concluso sul mercato statunitense per ghisa brasiliana è risultato essere di 425 dollari. Non si sono registrate offerte di ghisa ucraina, in quanto il livello di prezzo offerto ha portato l’Ucraina a preferire il mercato europeo.

Ghisa ematite

Il mese di giugno ha confermato l’andamento lento e a scarto ridotto di tutto il mondo della fonderia, un tema ampiamente dibattuto anche dalla stessa Associazione di settore Assofond in occasione dell’ultimo convegno lo scorso 13 giugno 2025. Si confermano richieste di materiale limitate con poca propensione a programmare acquisti sul medio termine e le produzioni, già rallentate, si mantengono a basso regime.

Il clima di incertezza a livello internazionale resta l’indiziato principale e le aziende faticano a navigare in un mercato che al momento rimane particolarmente silente. Ormai tutti gli operatori guardano alla settimana successiva per capire come si potrà risolvere il negoziato sui dazi tra Europa e Stati Uniti, ma è evidente che anche i 90 giorni di sospensione dei dazi, decisi per dare spazio agli accordi, hanno di fatto ingessato tutto il sistema. Sapremo a breve quali tariffe regoleranno il commercio tra Unione Europea e Stati Uniti d’America, ma resta un fatto che le settimane di produzione perse per lo stallo del mercato non potranno comunque essere recuperate.

Sul fronte della logistica europea, si segnalano frequenti rallentamenti sul trasporto intermodale, anche per lavori in corso sulle linee ferroviarie che costringono a una dilatazione dei tempi di consegna.

Ghisa sferoidale

Anche nel mese di giugno la domanda di ghisa in pani da parte delle fonderie è risultata debole, a causa del persistere della ridotta capacità produttiva. I prezzi hanno visto un lieve calo nelle ultime settimane, dovuto a timide correzioni al ribasso da parte dei produttori principalmente da imputare all’ulteriore indebolimento del dollaro USA.

Nelle altre aree del mondo, in particolare gli Stati Uniti, i prezzi sono rimasti nel complesso ampiamente superiori a quelli riscontrati nella Unione Europea, portando pertanto i produttori a optare per questi mercati anziché vendere sul mercato europeo.

Permane una buona disponibilità di ghisa russa sdoganata a inizio anno, che – qualora lo scenario non cambiasse – potrebbe coprire i fabbisogni fino ad autunno inoltrato.

Ferroleghe

Per le ferroleghe di massa, nessuna variazione di prezzo per il FeCr LC e HC, mentre si è registrata una variazione negativa per il FeMn e il FeSiMn di origine europea. Stabilità invece per il FeSi.

Per le ferroleghe nobili, variazione negativa per quanto riguarda il FeMo.

È infine doveroso segnalare che l’incertezza, la scarsa domanda e soprattutto l’attesa in merito all’eventuale decisione sulle misure di salvaguardia europea sono tutti fattori che influenzano e in parte sostengono i prezzi delle ferroleghe.