News

Fanuc e Volvo Cars, accordo globale

Con un’attenzione particolare alla sostenibilità, il maggior produttore di robot industriali rifornirà gli stabilimenti di produzione auto.

Fanuc e Volvo Cars hanno firmato un accordo globale che definisce un programma di fornitura di robot agli stabilimenti della casa automobilistica in tutto il mondo. Il contratto prevede che Fanuc fornisca robot industriali a tutte le officine di produzione incluse in un moderno impianto di produzione di automobili, compresi i nuovi impianti di produzione di batterie in Europa, Asia e America.

Nella prima fase della collaborazione, Fanuc fornirà oltre 700 robot al nuovo sito produttivo previsto a Kosice, in Slovacchia, da cui – secondo le stime di Volvo Cars – i primi veicoli usciranno dalla linea di produzione nel 2026. Questo stabilimento sarà il primo sito di Volvo Cars a produrre esclusivamente veicoli elettrici. Simultaneamente, Fanuc fornirà anche i siti di Gand (Ghent, in Belgio) e Daqing (in Cina).

«Volvo Cars – ha affermato Ralf Völlinger, General Manager della Robot Business Division di Fanuc Europe – era alla ricerca di un partner a lungo termine per l’automazione di fabbrica e siamo orgogliosi abbiano scelto noi per plasmare insieme il futuro dell’industria automobilistica».

Per garantire l’integrazione ottimale dei robot nelle linee di produzione di Volvo, il team di ingegneri esperti di Fanuc è stato impegnato nello sviluppo di soluzioni hardware e software specifiche per un’ampia gamma di applicazioni che coprono l’intera catena di produzione.

Volvo Cars prevede di produrre solo veicoli elettrici a partire dal 2030 e di raggiungere la carbon neutrality entro il 2040. Il nuovo stabilimento in Slovacchia sarà un impianto di produzione a emissioni zero e Fanuc contribuirà alla sostenibilità del sito.

«Il fatto che i nostri robot consumino poca energia, siano estremamente durevoli e godano della manutenzione di Fanuc per un periodo di tempo illimitato, ci rende un partner interessante per le aziende che vogliono operare in modo sostenibile», conclude Völlinger.