Stampaggio e Deformazione

Una pannellatrice… differente

Con la pannellatrice a bandiera Multibend Center, Ras e Alpemac dimostrano che è possibile lavorare la lamiera in modo efficiente e con risultati elevati adottando tecnologie differenti.

di Davide Davò

Per raggiungere la vetta si possono percorrere le strade già battute da altri, oppure si può accettare una nuova sfida e ottenere il successo seguendo rotte alternative. In questa semplice considerazione è racchiusa la filosofia del costruttore tedesco Ras, i cui prodotti sono distribuiti in Italia in esclusiva da Alpemac e che dal 1946 produce soluzioni di piegatura a bandiera. Una tecnologia non convenzionale il cui utilizzo si sta rapidamente diffondendo anche in Italia, storicamente abituata ad adottare architetture più tradizionali e che in pochi anni è diventata il terzo mercato per Ras, alle spalle (nell’ordine) di USA e Germania. «Descrivere la pannellatrice a bandiera Multibend Center di Ras utilizzando una sola parola? Differente! – esordisce Dieter Niederfriniger, titolare di Alpemac – È una macchina differente in tutti i sensi, per le soluzioni tecnologiche che la equipaggiano, per la filosofia progettuale, per le possibilità di utilizzo».

Piegare senza segnare la lamiera

Dal primo modello prodotto a fine anni 80 a oggi, la Multibend Center si è evoluta pur mantenendo intatti i suoi tratti distintivi, primo tra tutti la lama a bandiera. Normalmente questo utensile si muove solo verticalmente, andando a piegare la lamiera in aria. Nella configurazione a bandiera invece la lama è incernierata alla struttura della macchina, rispetto alla quale può ruotare. Grazie all’utilizzo di due motori elettrici rotativi (uno per lato) installati direttamente nel centro di rotazione e a motori elettrici lineari montati lungo i supporti laterali, la lama è in grado di eseguire movimenti rototraslatori. Mentre tutta la bandiera ruota, la lama trasla allontanandosi gradualmente dal centro di rotazione accompagnando la lamiera nella sua deformazione ed evitando la formazione di segni di lavorazione. Questa soluzione da sola non è sufficiente per garantire un’eccellente finitura superficiale del pezzo. Motivo per cui sulla lama inferiore è presente un utensile che accompagna il pannello durante la piega. Un sistema tanto efficiente da permettere alla Multibend Center di lavorare anche pezzi già serigrafati, verniciati, lucidati a specchio e più in generale lamiere che hanno già subito il processo di finitura superficiale con valenza estetica. Inoltre, la tecnologia a bandiera consente di effettuare piegature in presenza di fori o scantonature senza deformarli.

Ridurre gli sprechi

Massima qualità, dunque, ma anche produttività e flessibilità ad alti livelli. Grazie alla possibilità di ruotare di 180°, la lama a bandiera è in grado di eseguire con la stessa facilità pieghe positive, negative e schiacciate. Con un unico utensile infatti si riesce a realizzare qualsiasi angolo di piega con la massima precisione e senza bisogno di sistemi ausiliari di controllo dell’angolo. Inoltre, la bandiera lunga circa 70 cm è stata alleggerita nella zona più lontana dal centro di rotazione, con l’obiettivo di ridurre l’inerzia di tutta la lama e raggiungere così accelerazioni e velocità angolari più elevate. In realtà c’è un ulteriore elemento che contribuisce a incrementare sia la flessibilità sia la produttività di questa pannellatrice. La lama inferiore è composta da utensili frazionati che a seconda delle esigenze si attivano o meno, per ottenere pieghe sfalsate lungo la stessa linea. Una soluzione che abbatte i tempi morti legati al cambio utensili e contemporaneamente permette di eseguire in sequenza una serie di geometrie differenti tra loro con grande rapidità e semplicità. «Ras ha sposato la piegatura a bandiera perché offre numerosi vantaggi dal punto di vista della lavorazione, ma non solo – precisa Niederfriniger – Questa tecnologia consente di ridurre al minimo le forze in gioco durante il ciclo di lavoro: ecco perché la Multibend Center è completamente elettrica a eccezione del manipolatore. In questo modo Ras assicura un notevole risparmio dal punto di vista energetico, soprattutto considerando la possibilità di recuperare l’energia della rotazione della bandiera attraverso l’utilizzo combinato di motori elettrici diretti e molle presenti su ogni lato della bandiera, grazie alle quali la pannellatrice recupera l’80% di energia elettrica e velocità».

Precisione millesimale

Un altro componente che contraddistingue la pannellatrice Ras è il manipolatore. «Si tratta dell’unica chiusura idraulica presente nella macchina – prosegue Niederfriniger – Per bloccare la lamiera in fase di lavorazione abbiamo bisogno di esercitare una forza elevata e costante. Il manipolatore infatti può avere la necessità di doversi riposizionare più volte nel corso del ciclo, e quindi la costanza della forza è un fattore imprescindibile. Inoltre può dovere bloccare la lamiera fuori asse, e in una zona dove c’è poca superficie sulla quale esercitare la pressione. Motivo per cui dobbiamo avere il massimo controllo della forza utilizzata da questo elemento, che non deve essere troppo elevata per evitare di segnare il materiale, ma deve comunque essere più che sufficiente per avere la certezza che il pannello non si muova durante la lavorazione». Massima precisione nel bloccaggio, ma anche massima precisione nel posizionamento angolare, grazie a un manipolatore di altissima precisione progettato da RAS. «Parliamo di un aspetto chiave in particolare pensando alla lavorazione di pieghe diagonali su pezzi molto lunghi – spiega Niederfriniger – Senza un’accuratezza così spinta nella rotazione, rischieremmo di commettere piccoli errori che possono sembrare trascurabili in questa fase, ma che diventano critici durante l’assemblaggio dei vari pannelli e ne compromettono la corretta unione».

Primo pezzo conforme, programma con un clic

La combinazione della precisione di rotazione e della forza di serraggio del manipolatore unite alla tecnologia a bandiera della lama permette di effettuare un’unica correzione sulla prima piega del primo pannello di un lotto, per poi procedere nel ciclo senza dovere intervenire nuovamente. Questo significa che già il primo pezzo è conforme alle specifiche del cliente, e inoltre si ha la garanzia della ripetibilità della qualità indipendentemente dal senso di laminazione della lamiera. Ma com’è possibile realizzare due pezzi pressoché identici anche a mesi di distanza e con materiali dalle differenti caratteristiche? La risposta è nel software Bendex 3D, che consente di importare un file 3D o 2D in vari formati, aprirlo, processarlo e sviluppare un programma di piegatura ottimizzato attraverso pochi e semplici passaggi. Tutte le forze e i movimenti della macchina simulati tramite il software sono calcolati sulla base di una serie di matematiche sviluppate da tecnici Ras che tengono conto di una serie di fattori quali spessore del materiale, posizione della piega, numero, dimensione e posizione di fori presenti e così via. Tutte le competenze di un programmatore esperto vengono quindi racchiuse in un unico file sempre disponibile, che può essere richiamato in qualsiasi momento assicurando così la ripetibilità della qualità nel tempo.

Tre alla volta, anche con diversi codici

«La Multibend Center propone quindi un modo differente di lavorare la lamiera – conclude Niederfriniger – Lo si può intuire dalla struttura e dai vari elementi della macchina, ma lo si può comprendere al meglio vedendola all’opera. L’operatore carica un primo pannello, che un sensore ottico controlla attraverso una misura su tre punti (la cui posizione è a discrezione del cliente). Questa è l’unica misura che viene fatta sulla macchina durante tutto il ciclo. Il pannello viene quindi spostato sotto il manipolatore, che lo blocca e ruota fino a posizionare il pezzo con la giusta angolazione. Nel frattempo l’operatore può caricare un secondo pannello, che viene anch’esso misurato. Quando il manipolatore sposta il primo componente nella zona di lavoro, il secondo viene spostato in una zona d’attesa dove verrà prelevato dal manipolatore, mentre l’operatore può caricare un terzo pannello. Terminata la lavorazione del primo pannello questo esce dalla macchina, il secondo entra nella zona di lavoro, il terzo si sposta nella zona d’attesa e l’operatore può caricare un nuovo pannello. In pratica la Multibend Center può interagire con tre pannelli alla volta, pannelli che possono avere tre codici diversi: una configurazione che permette di abbattere in modo consistente i tempi di caduta pezzo e incrementare di conseguenza la produttività del cliente».

Essenziale e performante

Fare le cose difficili in modo semplice. È questa l’essenza della pannellatrice a bandiera Multibend Center prodotta da Ras e distribuita in Italia da Alpemac. Per raggiungere questo obiettivo, i tecnici Ras si sono concentrati su quattro aspetti: precisione nelle lavorazioni, produttività, semplicità costruttiva e semplicità di utilizzo. La precisione nelle lavorazioni è garantita dalla tecnologia a bandiera, che assicura sempre il corretto angolo di piega abbinato a un’elevata qualità superficiale del pezzo processato. Questa tecnologia infatti non piega la lamiera in aria ma la accompagna durante la deformazione, evitando così la formazione di segni di lavorazione. La produttività è il risultato di una serie di soluzioni di automazione che permettono alla pannellatrice di impegnare fino a tre pannelli alla volta, anche con codici diversi, in modo da abbattere i tempi di caduta pezzo. Una produttività che ben si accompagna alla flessibilità, grazie anche al magazzino utensili automatico che permette la rapida sostituzione degli utensili stessi. La semplicità costruttiva è evidente a colpo d’occhio: la Multibend Center è quasi completamente elettrica, ed è stata progettata  eliminando tutti gli elementi superflui in modo da ottenere elevate prestazioni con un numero ridotto di componenti. La struttura aperta inoltre offre la massima libertà di lavorazione e di accesso per la manutenzione. Infine, l’aspetto relativo alla semplicità di utilizzo si concretizza nel software Bendex 3D, che permette di passare con un clic da un file 3D del pezzo al programma da caricare direttamente in macchina.

Tre modelli per tutte le applicazioni

La Multibend Center abbina la produttività alla flessibilità. Due caratteristiche fondamentali per i contoterzisti, che devono disporre di una macchina capace di reggere elevati ritmi produttivi in modo da riuscire a rispettare le scadenze imposte dai loro clienti, e al contempo hanno bisogno di una soluzione flessibile per potere passare da un pezzo a quello successivo di forma differente nel minore tempo possibile e senza dovere realizzare pezzi di prova. Per queste ragioni i contoterzisti rappresentano i principali acquirenti della pannellatrice a bandiera di Ras. «Con la Multibend Center abbracciamo praticamente tutti i settori applicativi, dalle porte blindate all’illuminazione fino ai controsoffitti – spiega Niederfriniger – Nel dettaglio disponiamo di tre differenti taglie che hanno la stessa altezza di piegatura (200 mm sui 4 lati) e larghezza lavorabile del pannello (1.500 mm). A distinguerle è la lunghezza lavorabile del foglio. Il modello 79.22-2 con lunghezza di lavoro di 2.160 mm si dimostra ideale per la produzione di carter, condizionatori, carrelli metallici e per l’arredo delle cucine in acciaio inox. La taglia superiore, ovvero la 79.26-2 con lunghezza di lavoro di 2.560 mm, trova applicazione principalmente nel settore dei frigoriferi e del freddo in generale, della quadristica, dell’arredamento, delle porte per ascensori e delle porte tagliafuoco. Infine, il modello 79.31-2 con lunghezza di lavoro di 3.060 mm esprime al massimo il proprio potenziale nella produzione di cabine di verniciatura, porte e portoni, sistemi di facciate e in alcune applicazioni del settore del freddo».

Metteteci alla prova!

Una delle principali caratteristiche della Multibend Center è la sua struttura aperta, che unita alla semplicità costruttiva permette all’operatore di effettuare interventi sulla macchina in modo semplice e rapido. «La nostra filosofia è di non fare business sulla ricambistica, per cui cerchiamo di sviluppare un prodotto che sia il più affidabile e longevo possibile – precisa Niederfriniger – Ovviamente, per assicurare il corretto funzionamento degli impianti sono necessari piccoli interventi di manutenzione ordinaria che il cliente svolge in modo autonomo seguendo un programma da noi indicato. Nel caso di situazioni anomale interveniamo in prima persona risolvendo il problema rapidamente, grazie al fatto che lo stato di funzionamento dei principali componenti meccanici e di tutti quelli elettronici è monitorato attraverso la teleassistenza».
Il service offerto da Alpemac per conto di Ras è di primo livello tanto nel post vendita quanto nella prevendita. «Noi vogliamo che il cliente ci metta alla prova – prosegue Niederfriniger – Individuata la macchina più idonea alle sue richieste, lo invitiamo nella nostra sede per una dimostrazione pratica. Il cliente ci porta il file 3D del pezzo da fare e che noi non conosciamo. Lo carichiamo in macchina, simuliamo la lavorazione, ottimizziamo alcuni parametri e geometrie e poi avviamo il ciclo. I clienti si dimostrano molto sorpresi della rapidità e semplicità con le quali tutto questo avviene, soprattutto considerando il fatto che la macchina non è configurata per lavorare quello specifico pezzo, e che noi stessi lo vediamo per la prima volta all’arrivo del cliente nella nostra sede».