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La lamiera sceglie il robot

Dalla viva voce di alcuni dei principali produttori e integratori di robot in Italia le opinioni su mercato e innovazione tecnologica e applicativa dei robot nel settore della lamiera.

di Ezio Zibetti ed Ernesto Imperio

 

Pur essendoci ancora ampi spazi di sviluppo, la robotica in Italia occupa un ruolo di primo piano nel panorama industriale e manufacturing in particolare. I numeri dei robot venduti e delle applicazioni realizzate sono in aumento anno dopo anno. Sono in aumento le consegne sul mercato interno e anche le esportazioni delle aziende italiane del settore si stanno incrementando anno dopo anno. Diversi come si può immaginare i settori nei quali il robot può essere applicato, ma nel mondo della meccanica uno dei comparti che ha guardato e continua a guardare al robot come a una soluzione di automazione strategica per l’azienda è quello della lavorazione della lamiera. Per questo la nostra rivista TecnoLamiera ha organizzato una tavola rotonda invitando presso la propria sede alcuni dei principali operatori del settore presenti in Italia, con i quali sono stati affrontati alcuni degli argomenti più attuali riguardanti l’applicazione del robot nel settore della lamiera. Era d’obbligo iniziare la tavola rotonda parlando di mercato, visto anche il momento positivo che il mondo mani manifatturiero in generale e quello della meccanica in particolare sta attraversando. È stato quindi chiesto ai partecipanti di fornirci la loro valutazione sul mercato focalizzandosi proprio sul settore della robotica nella lamiera.

Stiamo vivendo certamente un ottimo momento a livello di mercato e anche i numeri della robotica dello scorso anno sembrano altrettanto positivi. In questo contesto come valutate l’attuale andamento del mercato e quali le prospettive a breve e medio termine, con particolare riferimento alle applicazioni robotizzate nel mondo della lamiera?

Mario Boschini – Roboteco
Le mie valutazioni vista la nostra esperienza riguardano in particolare la saldatura ad arco. Nello specifico dividerei lo scenario attuale in due comparti, la general industry e l’automotive. Riguardo al primo settore l’anno 2017 è stato molto positivo grazie agli incentivi governativi, ma anche a una maggiore quantità di lavoro presente nelle imprese. Situazione che ha favorito gli investimenti, che speriamo possano continuare anche per tutto il 2018. Altra situazione invece quella legata al mondo automotive italiano, fermo ormai da due anni a livello di investimenti. L’automotive ha trascinato il risultato 2017 della robotica per arc welding che ha perso, secondo dati Siri, oltre un 13%. Positiva invece la valutazione sull’export, che continua a essere uno dei fattori trainanti anche per la nostra azienda.

Massimo Calvetto – Comau
Riguardo al mercato dell’automazione e della robotica in particolare tutti gli indicatori sono positivi. Questa ripresa, oltre all’aiuto dato dagli incentivi fiscali, è dovuta anche all’aumento dell’interesse verso le applicazioni robotizzate da parte delle imprese medio-piccole che oggi vedono in esse vantaggi economici, tecnologici e applicativi. In ultima analisi, nell’epoca attuale è sempre più facile utilizzare un robot e ottenere risultati positivi sul fronte produttivo. Questo concetto generale diventa un’opportunità vincente nel mondo della lavorazione della lamiera, che vede in crescita l’interesse da parte delle aziende a installare soluzioni robotizzate.

Michele Pedretti – ABB
Condivido le opinioni positive del mercato general industry di Comau e Roboteco. Vorrei anche dividere le valutazioni tra mercato interno ed esportazioni. I nostri clienti hanno da sempre esportato una percentuale molto elevata delle loro soluzioni robotizzate. La percentuale è leggermente cambiata, con un aumento del mercato interno trascinato anche nell’ultimo anno dagli incentivi governativi. Per lo specifico settore automotive in Italia gli investimenti non sono certamente elevati, mentre l’export rappresenta una quota parte significativa. Un mercato quindi in grande fermento, aiutato dal Piano governativo Industria 4.0 per il mercato nazionale e un export che continua la sua crescita in maniera solida sia nei Paesi europei che extraeuropei.

Nicola Giordani – Fanuc
Con la sua esperienza trasversale nel mondo della lamiera e della robotica, controlli numerici e sorgenti laser, Fanuc registra che il mercato generale si sta muovendo in una direzione di netta crescita. Per quanto riguarda il comparto dei robot per il mondo lamiera i numeri in Italia li fa ancora il mondo automotive, che però dal punto di vista degli investimenti è piuttosto fermo da un paio di anni, a esclusione di qualche cliente che lavora per aziende straniere del settore auto. Possiamo confermare inoltre lo sviluppo positivo che sta avvenendo nel settore della general industry, che sta offrendo a Fanuc buone opportunità e soddisfazioni. Siamo quindi ottimisti per il prossimo futuro, che vediamo positivo in generale anche per il settore della lamiera.

Lino Ferrari – SIR
Confermo l’andamento positivo del mercato che riteniamo continuerà anche durante questo 2018. La nostra esperienza trentennale nasce nel mondo della macchina utensile ad asportazione di truciolo, esperienza che abbiamo portato anche nel settore della lamiera con soluzioni di saldatura spot o arc su materiali complessi, ma anche applicazioni particolari quali la finitura superficiale, l’avvitatura, la rivettatura, l’incollaggio e altro ancora. In ultima analisi proponiamo linee complete che permettono all’utilizzatore finale di avere in SIR un interlocutore unico rispetto all’applicazione robotizzata “chiavi in mano”. Questo concetto, molto apprezzato in Italia, lo stiamo sviluppando anche all’estero soprattutto in quelle aree dove abbiamo la filiale, come negli Stati Uniti, Germania e Cina, o un partner locale altamente qualificato in grado di supportarci. È importante per noi il rapporto con i principali produttori di robot con i quali cerchiamo, per ogni specifica applicazione, di trovare assieme la soluzione migliore per la risoluzione del problema specifico del cliente.

Giuseppe Marseglia – Kuka
Anche per Kuka l’andamento del mercato è da considerarsi veramente positivo sia per il 2017, ma anche per l’anno in corso. In particolare lo sviluppo si è verificato principalmente nel settore general industry mentre nel comparto dell’auto, che è caratterizzato da periodi ciclici di investimento, da circa un paio d’anni non ci sono state significative richieste di applicazioni robotizzate. Stiamo invece notando l’incremento della richiesta di robot da parte dei costruttori di macchine per la lavorazione della lamiera. Parlo in particolare di asservimenti robotizzati alle presse, alle pressepiegatrici e ad altre macchine per la lavorazione della lamiera. Un settore che riteniamo possa ulteriormente svilupparsi per il prossimo futuro.

 

Innovazione tecnologica, uno dei principali fattori di competitività. Quali le tendenze tecnologiche nel mondo della robotica con particolare riferimento al settore della lamiera? Quali le strade che stanno percorrendo le vostre aziende?

Giuseppe Marseglia – Kuka
Sul fronte tecnologico il mercato è in grande fermento, con una richiesta sempre più forte orientata verso l’utilizzo di robot collaborativi. Kuka su questo fronte sta investendo moltissimo, con la consapevolezza che in futuro il robot collaborativo avrà notevole spazio nelle imprese manifatturiere comprese quelle della lamiera. A ciò si aggiunge l’utilizzo di un robot collaborativo su una piattaforma mobile. Sono nati quindi in Kuka i KMR iiwa, una soluzione dove un robot collaborativo è posto su una piattaforma mobile radiocomandata e asserve all’interno dello stabilimento più macchine utensili. Anche nel settore della lavorazione della lamiera abbiamo avuto svariate richieste su questo fronte, a dimostrazione che la strada dell’automazione con particolare riferimento alla robotizzazione sta riscuotendo notevole interesse nelle aziende del settore e la possibilità di avere un unico fornitore come Kuka in grado di risolvere in toto i vari problemi rappresenta un vantaggio competitivo molto apprezzato dalle aziende utilizzatrici. Per il mondo della lamiera abbiamo anche introdotto dei pacchetti specifici che ci vengono forniti dalla casa madre dedicati alle lavorazioni di saldatura, sbavatura, lucidatura, verniciatura. Inoltre, in ottica Industria 4.0 Kuka propone Kuka Connect, un sistema che collega i robot con altri devices ed è in grado di gestire una linea automatica acquisendo i dati legati alla produzione e alla manutenzione, garantendo informazioni importanti all’utilizzatore.

Lino Ferrari – SIR
Proseguendo nel concetto che SIR si propone per la realizzazione di sistemi completi, nel settore lamiera troviamo sul mercato sistemi di saldatura performanti e perfettamente integrabili con i robot mentre, per altri tools come avvitatori, elettromandrini e pneumomandrini di foratura o avvitatura, presse servocontrollate di assemblaggio e altro ancora, abbiamo dovuto studiare e realizzare nostre soluzioni oppure collaborare con i produttori di questi tools per rendere fruibili i loro prodotti all’interno delle nostre isole robotizzate. Inoltre, questi tools non devono essere semplicemente integrabili con il robot ma devono essere interfacciabili con i sistemi gestionali di stabilimento nell’ottica di Industria 4.0. Questa esigenza sta crescendo molto anche nel mondo della lamiera, imitando il percorso di automazione globale fatto nel mondo delle macchine utensili per asportazione truciolo.

Nicola Giordani – Fanuc
Anche nel mondo della lamiera, come negli altri comparti, Fanuc vede nell’integrazione dei propri prodotti e nella loro facilità di utilizzo da parte di integratori e costruttori di macchine il plus tecnologico che è in grado di offrire. Essendo produttore di robot, ma anche di CNC e di sorgenti laser, Fanuc sta investendo nell’integrazione dei propri prodotti in applicazioni robotizzate dedicate al mondo lamiera; grazie alla nostra ampia offerta di soluzioni tecnologiche, i clienti possono approfittare del vantaggio di interloquire con un unico fornitore di tecnologia. Questa integrazione passa attraverso i software che governano e supervisionano il processo produttivo aziendale. In questo ambito, Fanuc è in grado di fornire per esempio software di autogenerazione dei percorsi in base a disegni 3D di pezzi da lavorare. Inoltre, con l’introduzione della nuova piattaforma FIELD è possibile collegare tutti i nostri sistemi e anche quelli di terze parti; si tratta di una soluzione vantaggiosa, che permette di effettuare la supervisione di tutto il processo produttivo secondo la filosofia Industria 4.0.

Michele Pedretti – ABB
ABB robotica in Italia storicamente lavora e collabora in stretta sinergia con tutti i suoi partner e clienti, generalmente system integrator e costruttori di macchine (OEM). Nel mercato della saldatura invece siamo strutturati per fornire anche soluzioni complete “chiavi in mano”, da singole celle fino a impianti estremamente complessi e innovativi. Parlando nello specifico di innovazione ed evoluzione tecnologica nel mondo della lamiera, notiamo un crescente interesse in soluzioni che prevedono l’utilizzo di sistemi laser in fibra, tecnologia molto diversa rispetto al tradizionale laser CO2. Queste nuove soluzioni possono garantire alti standard qualitativi, ma richiedono anche approfonditi test e analisi del completo processo fino all’implementazione di nuovi e idonei sistemi di sicurezza. Riscontriamo inoltre una crescente richiesta di implementazione di “tecnologie miste” con abbinamento per esempio di saldatura ad arco e spot welding, oppure saldatura TIG, MIG e laser sullo stesso impianto. Nello specifico notiamo una crescente richiesta di massima flessibilità nell’utilizzo di nuove tecnologie, strumenti semplificati di programmazione e integrazione dei nuovi impianti con i sistemi informatici gestionali per gestire in automatico dall’ordine alla produzione, senza tralasciare rintracciabilità e gestione approvvigionamento materiali.

Massimo Calvetto – Comau
Comau è un produttore di robot e quindi opera con una rete di system integrator per offrire alla propria clientela una serie di prodotti innovativi, anche per il mondo della lamiera. Nello specifico, seguendo le richieste giunte dal mondo automotive, Comau ha realizzato una serie di prodotti oggi a disposizione dei vari integratori come la sorgente laser ibrida diodo e fibra Lhyte, sviluppata principalmente per il mondo auto ma assolutamente applicabile nel settore della general industry. Non dimentichiamo poi gli AGV, piattaforme mobili robotizzate oggi disponibili che ci stanno aprendo campi applicativi e di business molto interessanti. Vorrei inoltre ricordare, anche se non è una novità, che Comau è e continua a essere un punto di riferimento per la soluzione del polso cavo, soluzione sulla quale stiamo ulteriormente investendo. Una novità molto interessante in casa Comau è quella di potere gestire il robot direttamente dal CNC come degli assi aggiuntivi della macchina utensile, soluzione che abbiamo studiato insieme a Siemens.

Mario Boschini – Roboteco
Stiamo notando che sul mercato italiano le richieste tecnologiche anche nel mondo della lamiera sono dettate dalla quarta rivoluzione industriale che si sta concretizzando. Quindi in costante aumento la richiesta, anche supportata dagli incentivi statali, di macchine interconnesse tra loro che riescano a interagire con il gestionale aziendale. Costante la richiesta, oramai da diversi anni, dell’installazione di celle di saldatura robotizzata finalizzata a un nuovo modo di produrre, ma anche dovuta alla carenza sempre più forte di personale specializzato sia in robotica, sia in saldatura. In particolare la richiesta è di avere macchine e sistemi sempre più semplici da utilizzare e flessibili. Su questo fronte Panasonic ha nella soluzione Tawers il suo cavallo da battaglia. Si tratta di un robot integrato con il gruppo saldante, con un’unica CPU estremamente flessibile e facile da programmare per l’utilizzatore anche con il supporto di software di programmazione offline, dove per esempio Panasonic ha sviluppato un proprio prodotto nativo di altissimo livello. In ambito saldatura si affaccia sul mercato sempre più la tecnologia laser con la soluzione Lapriss di Panasonic, che sullo stesso concetto della Tawers porta una sorgente di nuova generazione a diodi diretti con un robot antropomorfo, con una sola CPU che gestisce tutti i parametri del laser, la cinematica robot e la testa di saldatura o all’occorrenza di taglio servoassistita e gestita dal robot. Nell’ambito della facilità d’uso e della flessibilità delle celle robotizzate notiamo un notevole riscontro dalla nostra capacità di realizzare celle facilmente programmabile dall’operatore.

Quali sono attualmente i principali campi di applicazione del robot nel mondo della lamiera? Quali le principali esigenze degli utilizzatori sempre del settore lamiera? Si vedono all’orizzonte altri settori legati alla lavorazione della lamiera dove il robot potrebbe offrire una serie di opportunità applicative?

Lino Ferrari – SIR
Una delle esigenze che riscontriamo maggiormente sul mercato è quella di coniugare la costanza di una qualità elevata a una grande flessibilità. Questa richiesta è legata, dopo la crisi che ci ha colpito un decennio fa, a un’incertezza di fondo sul futuro presente nelle aziende manifatturiere e a una diminuzione dei lotti produttivi. Quindi, la scelta del robot che ha nella flessibilità una delle sue principali caratteristiche va sempre più in alternativa a linee di produzione più rigide. Pertanto la richiesta principale è quella di un’automazione altamente flessibile. Su questo fronte anche il ruolo dell’integratore sta cambiando, perché la carenza di personale tecnico adeguatamente preparato implica il coinvolgimento dell’integratore che deve essere in grado di studiare e realizzare una soluzione a hoc specifica per il cliente, immedesimandosi e investigando nel suo processo produttivo. Tutto questo know how e tutta questa ingegneria di processo dell’automazione, ampiamente compresi e riconosciuti come valore aggiunto all’estero, in Italiahanno purtroppo difficoltà a essere economicamente valutate dalle aziende clienti. Lo sviluppo di soluzioni robotizzate lo vediamo sensibilmente incrementato anche al di fuori dell’acciaio, quindi per applicazioni su pezzi in lega leggera, alluminio e materiali compositi.

Giuseppe Marseglia – Kuka
I settori nei quali Kuka nel mondo della lamiera vede ampie opportunità sono quelli legati a tutte le tecnologie di saldatura, TIG, MIG, Spot Welding e laser. Riguardo a quest’ultimo abbiamo avuto negli ultimi anni un riscontro di applicazioni molto positivo. A ciò si aggiungono altri settori applicativi quali quelli della pressopiegatura della lamiera, la lucidatura, la verniciatura. A livello di richieste nel mondo della lamiera stanno aumentando le richieste di sorting e quelle di prelievo e manipolazione di pezzi presi random da un semplice cassone, con l’esigenza di tempi ciclo sempre più ristretti. Sul fronte invece delle nuove opportunità applicative notiamo quella della robotica mobile, dove Kuka ha messo in campo le soluzioni KMR iiwa e AGV insieme al nostro robot collaborativo, la piattaforma mobile che proponiamo nelle tre versioni da 200, 600 e 1500 kg, e poi la piattaforma radiocomandata Omnimove che Kuka produce da ormai un decennio in particolare per il trasporto di particolari significativi del settore aerospaziale. Molte sono le varianti di portate che vanno da 3 a 45 mila kg.

Mario Boschini – Roboteco
I settori che in questo momento richiedono sviluppo ed evoluzione della robotica nell’ambito della saldatura ad arco sono tra i più svariati. Le richieste principali che giungono dagli utilizzatori sono una qualità elevata e un’alta flessibilità. Le motivazioni d’investimento in sistemi robotizzati sono diverse a seconda del settore. Per esempio nel settore dell’acciaio ferroso che abbraccia settori quali automotive, movimento terra, apparecchi di sollevamento, edilizia in genere la richiesta in prima fila è quella di un’elevata qualità del prodotto e la sfida è quella di una sempre maggiore flessibilità a fronte di un cambio rapido dei modelli e di lotti sempre più contenuti. Invece, sui metalli a maggiore valore aggiunto come l’alluminio o l’acciaio inossidabile la motivazione di acquisto è l’incremento della qualità del prodotto finito. In questo ambito lo sforzo di Panasonic è stato quello di fornire, oltre al sistema integrato, anche la fornitura dei software per gestire l’andamento della produzione e i parametri del processo produttivo.

Massimo Calvetto – Comau
Oggi quando si parla di esigenze degli utilizzatori che per Comau, produttore di robot, sono principalmente i system integrator, la qualità del prodotto e il prezzo sono dati per scontati. Partendo da questo presupposto è fondamentale garantire al system integrator – e di conseguenza all’utilizzatore finale – l’affidabilità del prodotto e l’affidabilità di un servizio che deve diventare una vera e propria partnership. Sono questi due punti chiave della strategia di Comau. Per quanto riguarda l’affidabilità del prodotto le risposte di Comau alle richieste della clientela sono orientate alla semplicità e alla facilità d’uso del robot. Questa strada risponde tra l’altro alla carenza di competenze tecnologiche presenti nelle aziende, poiché la scuola non forma ancora adeguate figure professionali adatte alla gestione dei sistemi robotizzati attualmente installati nelle imprese. Per tutto questo Comau ha sviluppato un’app che consente la programmazione del robot da tablet, partendo da applicazioni più semplici per poi, nel tempo, passare ad applicazioni più complesse: una soluzione che è finalizzata ad aiutare le nuove generazioni nella programmazione del robot. Sul fronte dei campi di applicazione l’orizzonte è veramente vasto e anche nel settore della lamiera vediamo opportunità applicative tra le più svariate che vanno dalla saldatura all’assemblaggio, dalla lucidatura alla movimentazione all’asservimento macchine, solo per citarne alcune. Per nuove opportunità applicative spiccano per il futuro la robotica collaborativa e la mobility.

Michele Pedretti – ABB
Oltre alla versatilità e all’implementazione di più tecnologie nello stesso impianto notiamo anche una crescente richiesta di applicazioni di lucidatura su leghe leggere, mentre per l’alluminio c’è la necessità di implementare nuove tecnologie come l’inseguimento giunto laser, dove la qualità funzionale ed estetica del risultato finale è un must. Un ruolo sempre maggiore lo sta avendo la programmazione fuori linea grazie alla quale è possibile ridurre sensibilmente tempi e costi di sviluppo, soprattutto per impianti complessi e di grandi dimensioni. Ultimamente abbiamo anche sviluppato soluzioni con la realtà virtuale partendo dal nostro software di simulazione e programmazione fuori linea RobotStudio. Questo nuovo strumento è molto apprezzato dai nostri clienti e garantisce importanti vantaggi, per questo motivo a nostro parere avrà un significativo sviluppo a breve nel settore della robotica soprattutto per gli impianti di una certa complessità.

Nicola Giordani – Fanuc
Per Fanuc non esiste un settore applicativo che spicca maggiormente, sono svariati i comparti nei quali i nostri robot trovano applicazione: quindi saldatura, taglio, lucidatura e altro ancora. Vorrei spostare però l’obiettivo sull’evoluzione della robotica nel settore della lamiera. Prima di tutto è da sottolineare che il comparto della lamiera si sta evolvendo verso la robotica con l’implementazione per esempio di isole robotizzate multifunzionali, oppure l’introduzione di soluzioni legate alla pallettizzazione, allo stoccaggio, al carico e scarico dei pezzi oppure al nesting, che non sono nuove in assoluto ma certamente nuove per il mondo della lavorazione della lamiera. Il settore della lamiera quindi sta rapidamente riducendo il gap rispetto agli altri comparti nell’ambito dell’automazione robotizzata. Tutto ciò coinvolge anche tecnologie come la visione artificiale 2D e 3D che Fanuc integra in tutti suoi controllori. Quindi, dal nostro punto di vista la parola “smart” è quella che sta caratterizzando le soluzioni robotizzate nel mondo della lamiera, dando in tal modo valore aggiunto agli utilizzatori finali.

Si parla molto di robot collaborativi. Possono esserci applicazioni anche nel mondo della lavorazione della lamiera? Cosa sta facendo la vostra azienda in merito?

Michele Pedretti – ABB
ABB crede fortemente nella robotica collaborativa: infatti già a metà 2015 è stato lanciato ufficialmente sul mercato YuMi, il primo (e attualmente ancora l’unico) robot sul mercato realmente collaborativo. In questi anni le applicazioni realizzate sono state superiori alle aspettative e ben più fantasiose di quanto avremmo potuto immaginare. Nessun cliente lo ha tenuto in bella mostra in laboratori o showroom, tutte le aziende presso le quali sono stati installati lo utilizzano attivamente in produzione. Forse, col senno di poi, una delle scelte più indovinate è stata quella di non identificarlo per un settore specifico, abbiamo quindi visto i nostri clienti system integrator, OEM e in alcuni casi anche end user di medie-grandi dimensioni che lo hanno installato per applicazioni alle quali in molti casi noi non l’avremmo pensato. Quando parlo di svariate applicazioni mi riferisco ad assemblaggi, asservimenti, ispezioni, controllo qualità, avvitatura, dispensazioni eccetera. Anche il mondo della lamiera potrà avere nel prossimo futuro significative opportunità applicative con i robot collaborativi, magari con con YuMi considerando il suo basso payload (a tutto vantaggio però dell’alta velocità, 1500 mm/sec), magari con “nuovi arrivi”. YuMi infatti è solo il primo di una famiglia che a breve si amplierà con nuovi robot con caratteristiche molto interessanti focalizzate su due cardini ben definiti: collaborazione e, non meno importante, semplicità d’uso. L’introduzione sul mercato di nuovi robot collaborativi ad alto contenuto tecnologico darà la possibilità ai nostri clienti di rispondere alle più svariate esigenze applicative del mercato.

Nicola Giordani – Fanuc
Confermo che la robotica collaborativa sta avendo un significativo sviluppo, al di sopra delle aspettative. Vorrei però sottolineare che per realizzare un’applicazione realmente collaborativa tutto ciò che la comprende dev’essere indirizzato alla collaborazione con l’uomo, non soltanto il robot. Comunque il robot collaborativo con le sue caratteristiche ha aperto un universo di opportunità prima impensabili, e se si uniscono le caratteristiche collaborative tipiche di questi robot alla fantasia applicativa dei system integrator e degli utilizzatori finali le applicazioni che si possono realizzare sono veramente svariate. Questo è vero anche nel mondo della lamiera, dove Fanuc ha già realizzato con i suoi robot applicazioni realmente collaborative, in particolare nel settore automotive. Fanuc infatti propone un robot collaborativo da 35 kg di portata pensato per applicazioni di ispezione e handling finalizzato a sgravare l’uomo da operazioni particolarmente pesanti e pericolose, molte delle quali sono tipiche proprio del settore della lamiera. Abbiamo poi affiancato altri robot collaborativi da portate più limitate, per esempio il nuovissimo 15 kg e i più consolidati 7 kg e 4 kg ampliando la gamma di soluzioni che Fanuc propone al mercato; mercato che, a nostro avviso, non potrà che crescere nei prossimi anni.

Lino Ferrari – SIR
Personalmente ho grande ammirazione per il lavoro e gli investimenti che i costruttori di robot stanno facendo nel mondo collaborativo e poniamo grande attenzione ai numeri e ai volumi che i robot collaborativi stanno esprimendo e che potranno esprimere nel futuro. A nostro parere per problemi di velocità, sicurezza, payload e costo i robot collaborativi sono applicabili in modo molto limitato al mondo della meccanica in generale e alla lamiera. A oggi, per la nostra esperienza nella meccanica classica, abbiamo visto veramente pochi casi nei quali il robot collaborativo rappresenta la soluzione applicativa migliore. Siccome in questi settori spesso le applicazioni riguardano pezzi pesanti, complessi, con lavorazioni pericolose per l’uomo e con il rischio di proiezione degli oggetti manipolati, noi come integratori riteniamo non semplice realizzare macchine prestazionali ma sicure e quindi potere poi certificare un’applicazione con robot collaborativi in queste condizioni. Se invece si esce dal mondo della meccanica entrando in settori quali il food, il beverage, l’elettronica, il medicale e altri ancora le possibilità applicative sono maggiori proprio perché meno pericolose, meno veloci e più elementari. Come SIR siamo molto attenti al fenomeno, e lo testimonia il fatto che ci presenteremo alla fiera Automatica con quattro robot collaborativi nel nostro stand e abbiamo già realizzato applicazioni “pilota”, ma riteniamo che siamo ancora agli inizi di un lungo e interessante percorso che vorrebbe sempre più il robot in condizioni di sostituire l’uomo, ma a livello industriale lo consideriamo un ambito ancora pionieristico.

Giuseppe Marseglia – Kuka
Anche dal nostro angolo di visuale vediamo che le richieste di applicazione di robot collaborativi sono superiori alle aspettative in svariati settori. Indubbiamente il cobot ha ancora, per quanto riguarda applicazioni nel mondo della lamiera, limiti legati ad area di lavoro e portata al polso, e quindi è necessario valutare il tipo di applicazione e verificare la validità dell’uso del robot collaborativo. Una cosa però è certa: lo sviluppo di questa tipologia di prodotto non potrà che crescere nel prossimo futuro. Entrando nel merito del settore della lamiera il robot collaborativo viene richiesto principalmente per le operazioni di asservimento, assemblaggio, test, collaudo e ispezione e Kuka riesce a rispondere a queste esigenze con un robot collaborativo che arriva fino a 14 kg di potenza con un robot estremamente leggero e raggio d’azione pari a 820 mm. Kuka intende sviluppare questa tipologia di prodotto e nel prossimo futuro ci saranno sicuramente altri robot che amplieranno la nostra gamma di offerta al mercato.

Mario Boschini – Roboteco
Come Roboteco siamo “alla finestra” e guardiamo con interesse il robot collaborativo. Ci sono talvolta richieste di applicazioni con robot collaborativi che ci stanno giungendo dal mercato, in particolare al servizio di celle di saldatura e celle di taglio oppure di macchine dedicate di saldatura. La curiosità da parte del mercato è tanta, ma di applicazioni che possano avere un vantaggio costi/benefici piuttosto significativo e che superino una certa analisi dei rischi tale per cui come system integrator possiamo certificarli non ne abbiamo visti né realizzati. Però è indubbio che l’interesse esiste ed è un ambito da tenere in forte considerazione valutandone le evoluzioni tecnologiche e applicative e penso possa avere un interessante sviluppo per il prossimo futuro. Quindi, sia noi sia il nostro partner Panasonic stiamo guardando con grande interesse il fenomeno del robot collaborativo.

Massimo Calvetto – Comau
Sui robot collaborativi Comau ha fatto una scelta molto netta già da diverso tempo: posizionarsi su una taglia di robot collaborativo non presente sul mercato, vale a dire un robot in grado di movimentare pesi molto elevati, dai 100 kg in su. Una sfida non da poco ma affrontata con perizia e attenzione ai dettagli. La tecnologia Aura (Advanced Use Robot Arm) combina infatti diverse funzionalità, garantendo la sicurezza degli operatori e il rispetto delle performance produttive. Un insieme di sensori, capacitivi, percettivi e di torsione, uniti a una speciale pelle protettiva ed eventualmente ad altri oggetti di sicurezza come laser scanner e sistemi di visione consentono l’uso di Aura per le più svariate applicazioni: assemblaggi, inserimento di oggetti pesanti come batterie o sedili all’interno di autovetture, lucidatura di telai, movimentazione di bobine o scatole. È importante evidenziare che la stessa tecnologia che riveste il robot ricopre anche il tool che gestisce l’utensile. Il primo modello di robot di questa famiglia, Aura-170-2.8, è stato già fornito con successo a un importante costruttore tedesco del settore automotive. Il robot collaborativo effettua un’operazione di prelievo da un cassone di pezzi in lamiera e va ad asservire un impianto di saldatura ad arco all’interno di un’integrazione 100% made in Comau, dove robot tradizionali, collaborativi e altri prodotti interagiscono tra loro e con gli operatori.