Economia

Ottimismo in Legrand

La crescita in alcuni mercati strategici ha permesso a Legrand di chiudere il 2013 in positivo. Il 2014 si è aperto sotto la stessa buona stella, pur con le criticità legate ad alcune aree geografiche

Nel 2013 Legrand ha raggiunto gli obiettivi prefissati grazie alla sua crescita redditizia nei mercati in espansione e alle iniziative di miglioramento continuo della produttività (piattaforme prodotti, lean production e altro ancora), continuando di fatto ad adattarsi alle varie situazioni che si presentano nei Paesi colpiti da condizioni economiche sfavorevoli.
In particolare il fatturato è cresciuto del 2,9% effetto cambio escluso, sostenuto soprattutto dall’ampliamento del perimetro legato alle acquisizioni. La crescita organica delle vendite ha ottenuto un +0,5% grazie al dinamismo delle Nuove Economie e della zona Stati Uniti/Canada che ha compensato un’attività meno favorevole negli altri Paesi maturi. Il margine operativo aggiustato ammonta al 20,1% del fatturato prima delle acquisizioni, dimostrandosi leggermente superiore al limite più alto del target 2013.
L’azienda sottolinea come i lanci riusciti di nuovi prodotti abbiano contribuito a rafforzare le posizioni di mercato di Legrand in molti Paesi. In termini di crescita esterna la società è rimasta molto attiva e ha annunciato negli ultimi dodici mesi sei acquisizioni per un fatturato totale di circa 200 milioni di euro.
Più in generale Legrand continua a migliorare il suo profilo di crescita rafforzando le proprie posizioni nei mercati e segmenti più promettenti: nella zona Stati Uniti/Canada e nelle Nuove Economie (che insieme rappresentano il 57% del fatturato del Gruppo nel 2013) alle quali si affiancano i nuovi segmenti di mercato che nel 2013 totalizzano il 26% del fatturato del Gruppo.
Per il 2014 le previsioni macroeconomiche mostrano un mercato tuttora trainante negli Stati Uniti, con un graduale miglioramento del contesto economico nella maggior parte dei Paesi maturi dell’Europa e un ambiente generalmente favorevole nelle nuove economie ma con incertezze legate ai recenti sviluppi nelle valute di alcuni di questi Paesi.