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Rettificatrici in tondo per esterni

La rettificatrice in tondo per esterni viene impiegata per eseguire lavorazioni di precisione su pezzi cilindrici come alberi, camme o perni. Scopri su Techmec come è fatta!

La rettificatrice in tondo per esterni (anche detta semplicemente rettificatrice cilindrica per esterni) è una macchina utensile che viene impiegata per eseguire lavorazioni di precisione su pezzi cilindrici come alberi, camme o perni. Vediamo in questo articolo come funziona e come è fatta.

Caratteristiche principali

Nella rettificatrice cilindrica per esterni, la testa motrice fornisce l’azionamento rotazionale a bassa velocità (asse C) al pezzo in lavorazione che è sostenuto dai centri o da un mandrino apposito. Nel caso di pezzi molto lunghi e snelli, per evitare che le forze di taglio flettano eccessivamente il pezzo, è consigliabile usare dei supporti, allo stesso modo in cui nel tornio parallelo viene usata la lunetta. Il mandrino della mola è orizzontale e parallelo all’asse di rotazione del pezzo in lavorazione. Il moto di appostamento radiale (asse X) è, solitamente, applicato alla testa della mola e si realizza al termine di ogni passata; questo moto è noto in inglese come infeed. Il pezzo, inoltre, è costantemente bagnato dal fluido da taglio sia per evacuare i trucioli della lavorazione sia per raffreddare la zona di taglio.

Esistono due tipologie di rettificatrici che differiscono per la modalità di avanzamento assiale: nelle rettificatrici Norton, il moto di avanzamento assiale (asse Z) è conferito al pezzo in rotazione grazie all’azionamento idraulico dell’intera slitta, mentre nelle rettificatrici Landis, meno diffuse, il moto è conferito alla mola. Le prime vengono usate per rettificare pezzi di piccola o media dimensione: la notevole lunghezza della tavola portapezzo, infatti, consente spostamenti dolci e precisi e la testa portamola, che rimane fissa durante l’operazione, è priva di vibrazioni. Le seconde sono adottate solo per la lavorazione di pezzi lunghi e pesanti, data la maggior facilità nel gestire l’avanzamento assiale della mola piuttosto che quello di un pezzo molto ingombrante.

La rettifica in tondo può essere eseguita in due modalità: trasversale, rettificando l’intera lunghezza del pezzo, oppure a tuffo, rettificando solo una porzione ben precisa del pezzo e sfruttando la larghezza della mola stessa, ad esempio quando si vuole rettificare un gradino di un pezzo.
Anche le rettifiche in tondo per esterni sono state automatizzate con la tecnologia a controllo numerico (CNC).

Come è fatta una rettificatrice in tondo per esterni

Vediamo più in dettaglio le componenti principali delle rettificatrici in tondo per esterni.

Schema funzionamento rettificatrici in tondo per esterni

Bancale – Il bancale è una rigida struttura che funge da elemento di connessione per tutti gli organi della macchina utensile, nonché da elemento di centraggio. Il bancale di queste macchine utensili è simile a quello di un tornio parallelo, tuttavia la slitta portautensile è rimpiazzata dalla testa portamola.

Tavola portapezzo – La tavola scorre sul bancale grazie ad apposite guide e viene azionata avanti e indietro tramite un pistone idraulico di corsa regolabile. Sulla tavola sono alloggiati la testa portapezzo e la relativa controtesta.

Testa portapezzo – Questo assieme permette la continua rotazione del pezzo. La velocità tangenziale del pezzo è usualmente nel range di velocità 15-60 m/min. Visto il grande requisito di precisione richiesto alla lavorazione, quest’ultimo è supportato dalla testa e dalla controtesta tramite dei cuscinetti di precisione.
Controtesta – La controtesta è retraibile assialmente e garantisce il precarico assiale al pezzo per mezzo di una molla.

Mola – La mola gira in verso opposto al pezzo normalmente nel range di velocità di taglio tra 1.200 e 2.000 m/min. Per ogni materiale da lavorare, i produttori forniscono una mola particolare che permette di ottenere la massima asportazione di truciolo e la minima rugosità superficiale.

Per la stesura di questo articolo sono state consultate le seguenti fonti:
Boothryod G. Knight W., “Foundamentals of machining and machine tools”, Taylor & Francis, 2006
Joshi P., “Machine Tools Handbook – Design and Operation”, Mc Graw-Hill, 2007
Calligaris L., Fava S., Tomasello C., “Manuale di meccanica”, Hoepli, 2016
Kibbe R. et. al, “Machine tool practices, tenth edition”, Pearson, 2014

a cura di Ing. Alberto Mora