Robot mobili autonomi: la tecnologia MiR al servizio dei robot AMR

Come funzionano i robot mobili autonomi (AMR) e quali innovazioni introduce la tecnologia di MiR nell’ambito automazione? Tutti i dettagli su Techmec.it.

Puntare tutto sulla flessibilità. È questa la ricetta di MiR, acronimo di Mobile Industrial Robots, che già nel nome rivela le proprie competenze. L’azienda, che per l’appunto produce e distribuisce a livello mondiale robot mobili collaborativi per applicazioni industriali, non ha mai smesso di ricercare nelle proprie soluzioni questo aspetto, fondamentale per adeguarsi alle necessità in divenire delle imprese. A spiegare come e perché è Fernando Fandiño Oliver, Head of Regional Office & Sales Director, SE & MEA, dell’azienda danese.

Robot mobili autonomi e collaborativi

«MiR si è concentrata moltissimo nella ricerca e nell’applicazione delle tecnologie di ultima generazione – afferma Fandiño Oliver quando gli chiediamo di raccontarci quale sia il valore aggiunto delle loro soluzioni – Questo ha portato ad alcuni accorgimenti che hanno permesso ai nostri robot di incrementare la propria flessibilità». Una flessibilità intensa in senso lato, non esclusivamente operativo. Automatizzare i processi di trasporto interni a un’azienda significa in sostanza efficientarne il funzionamento. Il ricorso alla robotica non ha solo il compito di facilitare alcune operazioni gravose all’interno di realtà industriali e logistiche, ma permette anche di ottimizzare il lavoro dei loro dipendenti. «Grazie ai robot mobili questi possono smettere di preoccuparsi dei compiti di consegna per dedicarsi a task di maggior valore, in questo modo le aziende possono risparmiare spazio negli ambienti di produzione o nei magazzini, occupato precedentemente da carrelli elevatori piuttosto che AGV (automated guided vehicles), e incrementare la produzione».

Le differenze tra AGV e AMR

Il catalogo MiR si compone di un’ampia gamma di robot: da MiR100 per pesi fino a 100 kg a MiR1000 che permette di trasportare fino a una tonnellata e di movimentare i pallet, in una «infinità di applicazioni», come la definisce Fernando Fandiño Oliver. A ciò si aggiunge la possibilità di adattare l’uso dei robot ad ogni necessità grazie a numerosi accessori: dai moduli top, come nastri trasportatori, ganci, scaffalature, bracci robotici, a soluzioni di disinfezione fino ai moduli su misura. «Questa flessibilità di applicazione, l’implementazione semplice e rapida, la completa autonomia e l’interfaccia intuitiva ci hanno permesso di distinguerci nel settore della robotica mobile».
La tecnologia MiR riguarda in particolare i robot mobili autonomi o AMR, che si differenziano dai tradizionali AGV, anch’essi preposti alla movimentazione di merci e materiali all’interno di stabilimenti e magazzini. Vi sono differenze infatti che Fandiño Oliver definisce “sostanziali”. «La prima riguarda l’intelligenza di bordo – spiega – Un AGV è in grado solo di obbedire a semplici istruzioni e per muoversi deve essere guidato da una soluzione fissa, come cavi, bande magnetiche o sensori. È limitato quindi dai percorsi fissi, è in grado di rilevare gli ostacoli ma non di aggirarli. Un robot AMR, al contrario, si muove seguendo mappe precaricate o che costruisce direttamente con il proprio software, senza bisogno di guide e lavorando in completa autonomia. Grazie a telecamere e sensori integrati percepisce l’ambiente circostante ed è in grado di elaborare percorsi alternativi qualora incontrasse persone oppure ostacoli durante la movimentazione».
Fondamentale è poi la gestione di questi sistemi. «Le attività dell’AMR possono essere controllate attraverso l’interfaccia o configurate dal software di controllo della flotta per più robot, che assegna automaticamente la priorità agli ordini e al robot più adatto a un dato compito in base alla posizione e alla disponibilità. Una volta stabilita una missione, gli operatori non devono impiegare tempo a coordinare il lavoro dei robot, il che consente loro di concentrarsi su compiti di alto valore che contribuiscano al successo dell’azienda».
Il vantaggio del ricorso a sistemi AMR non è però solo tecnico, piuttosto interessa anche l’aspetto della conformazione dell’ambiente in cui si muove. «Gli AGV necessitano di un’infrastruttura fissa, che poco si adatta ai moderni ambienti di produzione che richiedono agilità, flessibilità e adattabilità qualora sia necessario apportare modifiche ai prodotti o alla linea di produzione. Infine, sebbene un AMR sia costituito da una tecnologia molto più avanzata di un AGV, è in genere una soluzione meno costosa, proprio perché non necessita di dispendiose modifiche al layout dell’edificio».
I bassi costi iniziali, la rapida implementazione e l’ottimizzazione dei processi che consentono di raggiungere portano a rientri di investimento generalmente molto brevi, «gli AMR offrono un ROI (return on investment) notevolmente rapido, nella maggior parte dei casi in meno di sei mesi». A proposito di investimento, MiR non si limita a fornire soluzioni tecnologiche. «Abbiamo messo a punto la soluzione MiR Finance, un sistema Robot as a Service che permette di abbattere i costi di investimento iniziali, contribuendo ad accelerare ulteriormente il ROI».

 

Fernando Fandiño Oliver, Head of Regional Office & Sales Director, SE & MEA di MiR
Fernando Fandiño Oliver, Head of Regional Office & Sales Director, SE & MEA di MiR

L’automatizzazione del trasporto con i robot AMR

I robot AMR sviluppati dall’azienda danese portano con sé un impatto anche in termini di safety. «Una delle caratteristiche principali dei robot MiR è che sono estremamente collaborativi, lavorano a stretto contatto con le persone, ed è quindi necessario che, prima di tutto, siano loro a essere sicuri» prosegue Fandiño Oliver. Un’altra caratteristica, anche essa essenziale in ambito di robot AMR, è quella legata alla navigazione autonoma nel funzionamento quotidiano e le funzioni di sicurezza incorporate nei robot, per garantire l’incolumità delle persone anche in caso di guasto. «Nel funzionamento quotidiano, la sicurezza nel percorso degli AMR MiR è garantita da un sistema multi-sensore incorporato che, inviando i dati a un sofisticato algoritmo di pianificazione, permette al robot di sapere dove si sta dirigendo, consentendogli di decidere se ricalcolare il percorso o effettuare una sosta sicura e immediata per evitare collisioni. Questo sistema comprende due scanner laser che forniscono un campo visivo a 360 gradi, due telecamere 3D e sensori di prossimità per il rilevamento di piedi e pallet».

Come programmare i robot mobili autonomi

La semplicità di utilizzo è una caratteristica importante della tecnologia proposta dall’azienda danese. «Le competenze necessarie per utilizzare i robot MiR non sono molto di più di quelle necessarie a usare un tablet – spiega Fandiño Oliver – L’interfaccia user-friendly e la semplicità di programmazione permettono a chiunque, senza particolari competenze pregresse, di utilizzare i nostri robot. Una volta impostato il percorso, attraverso la piattaforma anch’essa semplice e intuitiva, qualunque operatore può richiamare il robot, per esempio attraverso un QRcode, e affidargli la missione, anche da tablet o smartphone».
Con il programma MiR Fleet inoltre è possibile gestire in modo molto semplice un’intera flotta. Una volta completata la programmazione, il sistema assegna automaticamente la priorità e seleziona il robot più adatto all’operazione da svolgere, in base all’ubicazione e alla disponibilità». I presupposti per lo sviluppo di soluzioni automatizzate nelle imprese ci sono. «Siamo fiduciosi e guardiamo con ottimismo anche il 2021 – afferma il direttore di MiR- Automatizzare è sempre più imperativo, per l’ottimizzazione del personale, per la sicurezza e per la competitività. Secondo gli ultimi dati dell’IFR (International Federation of Robotics) nel 2019 i robot di servizio professionale hanno raggiunto le 173.000 unità e, nonostante il settore si sia stabilizzato nell’ultimo anno, è indiscutibile il ruolo della robotica per il futuro».

Dove impiegare i robot autonomi AMR

I robot MiR sono presenti in diversi settori applicativi, dall’automotive alla logistica, in pratica, sono implementabili ovunque sia presente la movimentazione interna. «La flessibilità dei nostri robot permette loro di operare in qualsiasi ambiente industriale e non, dalla produzione al magazzino. Tuttavia quest’anno la crisi sanitaria mondiale ha messo in evidenza la necessità di sanificazione degli ambienti comuni o perlomeno frequentati da più persone» e in questi ambiti i robot autonomi hanno trovato una loro collocazione ideale. «Gli AMR si sono dimostrati la soluzione ottimale poiché possono integrare sistemi di sanificazione degli ambienti attraverso raggi UV-C».
Un settore per di più in cui si sono distinti alcuni dei partner commerciali di MiR che operano in Italia. «L’intraprendenza dei nostri partner si è concretizzata in due progetti in particolare: i robot per la sanificazione di PHS (Raybotics, Klain Robotics), che ha sviluppato un sistema che coniuga una o più lampade UV in grado di sanificare gli ambienti e trasportate da un AMR MiR. Un’altra soluzione prevede la disinfezione immediata di virus, batteri, spore e funghi agendo direttamente sull’aria presente negli ambienti. Le aziende con le quali lavoriamo in Italia sono quindi dei preziosi partner» conferma Fandiño Oliver. Sono il nostro “occhio” sul territorio. Vi lavoriamo a stretto contatto quotidiano, raccogliendo i loro feedback, fondamentali per poterli supportare a fornire soluzioni sempre più perfezionate e su misura».
L’innovazione per MiR è un continuo divenire. Fandiño Oliver spiega come i robot AMR, essendo soluzioni scalabili, si prestino a numerose possibilità di implementazione in diversi settori con moltissimi impieghi. «Va ricordato che per poter offrire un prodotto sicuro, affidabile e tecnologicamente avanzato occorre dedicare moltissimo tempo alla ricerca e “osare” in innovazione. Per esempio, l’utilizzo di algoritmi di AI (artificial intelligence) permette all’AMR di apprendere, imparare, immagazzinare le esperienze così da ampliare il proprio campo decisionale per scegliere la soluzione di percorso migliore».
Un ottimo risultato di certo ma, afferma il direttore, «guai a fermarsi. Continueremo la ricerca e sviluppo di nuove soluzioni. Il robot rappresenta un alleato molto forte, deve essere utile per tante operazioni e togliere l’uomo dalle situazioni rischiose». La direzione di MiR per il futuro? Una sola ma essenziale: «produrre innovazione e sicurezza poiché siamo convinti che l’AMR migliore è quello che dobbiamo ancora costruire».