
La Fed ha ridotto i tassi di interesse negli Stati Uniti. Il taglio è di 25 punti base nella fascia tra il 4 % e il 4,25%. La decisione ha rispettato le attese degli operatori economici e finanziari americani senza però tralasciare le preoccupazioni, sia per l’espansione e la crescita, sia per il mercato del lavoro.
Dopo una pausa di quasi un anno dall’ultimo taglio dei tassi avvenuto nel 2024, la Fed ha concretizzato la prima riduzione dei tassi di interesse americani del 2025.
Il taglio è di 25 punti base nella fascia tra il 4% e il 4,25%. Si tratta della prima riduzione perché la Banca Centrale, ha annunciato che ce ne saranno degli altri nei mesi prossimi. Si parla di due altri tagli entro fine anno ed uno ulteriore nel 2026.
La decisione è stata presa non senza contrasti anche se la decisione è stata approvata da 11 esponenti del board sui 12 votanti.
La decisione ha rispettato le attese degli operatori economici e finanziari americani senza però tralasciare le preoccupazioni, sia per l’espansione e la crescita, sia per il mercato del lavoro. Riguardo a quest’ultimo argomento la Fed ha evidenziato nel suo comunicato la possibilità di un’incertezza nel mercato del lavoro, infatti, è aumentato il tasso di disoccupazione anche se i valori, è giusto dirlo, sono ancora bassi.
Per quanto riguarda la crescita economica del paese, gli ultimi dati confermano un indebolimento della crescita, ma senza preoccupazione alcuna su una possibile recessione.
Le stime di crescita del Pil sono dell’1,6% (qualcuno ipotizza un +1,8%), mentre l’inflazione rimarrà nell’intorno del 3%.
Le sfide che l’economia, la finanza e l’industria americana dovranno affrontare nei prossimi mesi, come si può intuire, sono tante e stringenti, dove pressione politica, esigenze delle banche e degli industriali, preoccupazione nel mondo del lavoro e dell’inflazione da parte dei cittadini americani sono alcuni dei temi tra i più importanti.
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