Economia e Mercato

Costruttori di presse, trend di mercato e tecnologici

Tavola rotonda fra produttori di presse sulle richieste dei clienti a cui rispondere con soluzioni innovative, flessibili e altamente tecnologiche

Affidabilità, prestazioni ed elevato livello di automazione degli impianti sono solo alcune delle richieste che pervengono, oggi, dai clienti impegnati nel campo della lavorazione delle lamiere, alle quali i produttori di presse rispondono con soluzioni innovative, flessibili e altamente tecnologiche.

di Flavio della Muzia ed Ezio Zibetti

Un mercato interno in ripresa, quello che emerge dagli ultimi dati di fatturato di molte realtà produttive del nostro Paese, accompagnato da investimenti in tecnologia di ultima generazione, indispensabile per mantenere elevato il livello di competitività del manifatturiero italiano nel mondo. E, dall’analisi che abbiamo condotto in vari comparti industriali, sono emersi spunti interessanti, il primo dei quali indica come una percentuale sempre più alta delle aziende realizzi la parte meccanica del prodotto al proprio interno, demandando invece spesso la parte elettronica e di bordo macchina a fornitori esterni qualificati. Un altro dato significativo riguarda gli elementi strategici sui quali le società stanno puntando e che vanno dall’incremento della produttività, sottolineato da oltre l’80% degli intervistati, all’aumento continuo della qualità finale del prodotto, passando per innovazione e automazione. Aspetti questi che, declinati al comparto della lavorazione della lamiera, hanno evidenziato inoltre come rispetto al passato sono sempre più le aziende che investono una certa quota dei propri ricavi in ricerca e sviluppo. Sulla scorta di questi dati, molto interessanti, abbiamo coinvolto alcuni tra i maggiori costruttori d’impianti per lo stampaggio della lamiera per conoscere direttamente il loro punto di vista sull’andamento del settore con tutte le peculiarità, le difficoltà e le opportunità che il mercato offre in questo momento di ripresa economica che, speriamo, possa essere strutturale per il prossimo futuro.

 

Sappiamo che, negli ultimi tempi, il mercato interno della macchina utensile in generale si sta dimostrando più vivace: guardando la cosa in prospettiva, come state vedendo il vostro settore, quali sono i cambiamenti in atto e le esigenze future di un mercato che ancora sta cambiando?

Alberto Rimondini - Gigant IndustriesValerio Ferraro – Omera
«Dal mio punto di vista esistono imprese di notevoli dimensioni e imprese artigianali con esigenze anche molto differenti tra loro, nel senso che queste ultime cercano ancora un prodotto fortemente caratterizzato da macchinari tradizionali, dove la messa a punto è essenzialmente legata all’esperienza dell’operatore. Per quanto attiene le grandi realtà, invece, vengono operate precise scelte in termini di automazione con l’obiettivo di aumentare la produttività e di rendere le macchine flessibili, capaci di garantire qualità in termini di prodotto e di prestazioni. Sicuramente il 2016 è stato un anno positivo per il comparto manifatturiero italiano, che rappresenta comunque un settore d’eccellenza nel mercato della lamiera e penso che anche quest’anno ci saranno buone prospettive. Dal nostro punto di vista, quindi, è importante avere una gamma di soluzioni che possano servire questi due macromondi».

 

Andrea Pezzei - AidaAndrea Pezzei – Aida
«Come Aida, lavoriamo sia per i grandi costruttori di macchine e di elettrodomestici che per i Tier 1, 2 e 3, vedendo anche noi richieste leggermente diverse tra questi soggetti, sebbene si veda comunque una sempre maggiore richiesta di sviluppo del nostro prodotto al fine di migliorare prestazioni e affidabilità. Inoltre quello che cercano le grandi aziende è un partner presente in modo capillare nel mondo, grazie alla localizzazione dei propri siti produttivi in vari Paesi e ovviamente questo è uno dei punti su cui ci siamo strutturati e continueremo a espanderci. Dalle piccole imprese, invece, pervengono sempre più richieste di soluzioni estremamente flessibili, dovute alle richieste che loro hanno di produrre in lotti sempre più contenuti, che consentano loro di lavorare con svariate tipologie di stampi e materiali e permettano loro di ridurre al minimo i tempi di riattrezzaggio».

 

Federico Zecchini - PressixFederico Zecchini – Pressix
«Non posso che condividere il punto di vista dei colleghi, con le aziende che sicuramente sono differenti tra loro sia per dimensioni che per necessità e problematiche da risolvere. La peculiarità che deve avere un costruttore di presse e in generale di macchine utensili è il fatto di sapere realizzare soluzioni flessibili, sulla base dell’acquisizione delle necessità di ogni singolo cliente, implementando sia dei sistemi di controllo user friendly sia interfacce efficienti da tutti i punti di vista. Tutto quanto sta attorno alla pressa, dal carico stampo al cambio corsa veloce o al cambio stampo stesso dev’essere continuamente migliorato nell’ottica dell’utilizzatore finale, che deve potere gestire sistemi complessi in maniera semplice».

 

Lorenzo Galli - IMV PresseLorenzo Galli – IMV Presse
«In aggiunta a quanto appena detto vedo un’altra distinzione che si potrebbe fare, ovvero quella tra gli utilizzatori di presse che fanno un prodotto proprio e i terzisti, perché oltre alle dimensioni aziendali è importante capire le reali esigenze degli utilizzatori e il fine che vogliono perseguire. Chi produce un proprio articolo ha le idee molto chiare su ciò che vuole, per cui ci si orienta più verso il “customizzato”, mentre i terzisti vogliono moltissima flessibilità perché devono essere pronti alle più svariate richieste dei propri committenti, laddove la differenza la fa proprio la capacità di interpretare questi segnali. Sta sempre a noi, dunque, riuscire a capire bene le vere necessità di ogni singolo cliente per proporgli la soluzione migliore».

 

Francesco Muffato - Muffato PresseFrancesco Muffato – Muffato Presse
«Anche noi distinguiamo la clientela dalle dimensioni e dalle finalità produttive, con aziende che richiedono la singola macchina e altre che vogliono una linea completa per il proprio stabilimento: noi dobbiamo essere bravi nel capire cosa serve a ognuno, realizzando il prodotto giusto che soddisfi pienamente le aspettative. Questo anche attraverso un servizio di consulenza vera e propria su come produrre un certo tipo di manufatto e la metodologia più adatta al tipo di produzione seguendo l’orientamento, nel nostro campo di produzione di presse veloci, che vuole la fornitura di linee complete, automatizzate al massimo, capaci di realizzare prodotti d’elevata qualità».

 

Giacomo Pavesi BalconiGiacomo Pavesi – Balconi
«Siamo un’azienda storicamente abituata a una forte personalizzazione degli impianti: ultimamente, per fortuna, abbiamo assistito a un ritorno del mercato italiano che negli ultimi anni è stato molto sofferente. Quello che oggi ci viene richiesto è sicuramente un alto livello di performance generale di prodotto, anche a causa di comparti trainanti che impongono parametri sempre più stringenti in termini di riduzione costi, ottenibili solo attraverso una progettazione di macchine efficienti, veloci e con tempi di cambio produzione particolarmente brevi. Ma quello che è diventato un parametro fondamentale nelle richieste della clientela è l’incremento del livello di affidabilità degli impianti, che devono avere una marcia costante e continua nel tempo con riduzione al minimo dei fermi macchina, oggi molto costosi».

 

 

Alberto Zaffaroni - Zani PresseAlberto Zaffaroni – Zani Presse
«Il mercato italiano, che per noi viveva un momento di stagnazione, nell’ultimo biennio sta rialzando la testa, con il superammortamento e l’iperammortamento che hanno certo aiutato questa situazione, ma non sono stati determinanti. Quello che i nostri clienti ci chiedono oggi è alta tecnologia, con le ultime forniture in Italia che hanno visto macchine ad azionamenti e servomotori, grande complessità ed elevato valore, per dare una maggiore efficienza al prodotto».

 

Alberto Rimondini - Gigant IndustriesAlberto Rimondini – Gigant Industries
«Come costruttore di sole presse oleodinamiche mi rifaccio a quello che è stato detto in merito al mercato italiano che in parte si è mosso per incentivi, ma anche per necessità di sviluppo. Fortunatamente, devo dire che nel nostro settore ci sono nicchie di mercato di stampaggio lamiere che non si sono mai fermate, neppure nel periodo più difficile della recente crisi economica e finanziaria: questo perché la pressa idraulica, nello specifico, è una macchina caratterizzata da tanta personalizzazione e flessibilità intrinseca, sia per la possibilità di  operare in profondo stampaggio sia per il fatto che può utilizzare diversi effetti idraulici. Come azienda vediamo una nuova apertura di mercato, con richieste d’investimenti per i nostri impianti, soprattutto perché il settore dell’automotive sta creando spazi a nuove tecnologie, alle quali dobbiamo prestare molta attenzione».

 

Dall’analisi del mercato emergono esigenze anche molto differenti in base alle differenti dimensioni delle realtà industriali: quali sono le tendenze in atto, nel vostro settore, dal punto di vista tecnologico?

 

Alberto Rimondini - Gigant IndustriesAlberto Rimondini – Gigant Industries
«Seguire progetti nuovi legati alla ricerca e sviluppo è oggi sempre più importante e noi stessi ne siamo testimoni in quanto partner in alcuni di essi, dove vediamo questa grande necessità e tutti gli sforzi che servono per raggiungere l’obiettivo. Parlando da costruttore di presse oleodinamiche, vedo lo sviluppo tecnologico legato al nostro tipo di applicazione, dunque su tipologie di lamiere e compositi che oggi richiedono delle performance particolari ed è importante, in questo senso, seguire anche gli enti di ricerca universitari o aziendali. Dal nostro punto di vista, per esempio, la deformazione della lamiera sta passando dal caldo al freddo, dandoci molto spazio di manovra nella realizzazione di soluzioni capaci di gestire leghe di alluminio, acciai legati o materiali compositi, che richiedono l’utilizzo dei nostri impianti più sofisticati».

 

Alberto Zaffaroni - Zani PresseAlberto Zaffaroni – Zani Presse
«La ricerca e sviluppo, realizzata interamente al nostro interno, è condotta per ogni tipo di pressa (unica nel suo genere), anche perché le richieste del cliente sono di avere macchine a elevato livello tecnologico che, nel nostro settore, significa anche abbinate ai servomotori. Un altro aspetto da sottolineare è la necessità delle aziende di usufruire di metodologie per il cambio stampi che riducano i tempi morti, per avere una produzione quanto più possibile continua: questo proprio per il fatto che i lotti diventano sempre minori e la necessità dei frequenti cambi dello stampo assume un ruolo fondamentale».

 

Giacomo Pavesi - BalconiGiacomo Pavesi – Balconi
«Per quanto riguarda l’innovazione declinata ai nostri prodotti, certamente le servopresse sono quelle che beneficiano maggiormente dello sviluppo tecnologico, unitamente a quelli che sono gli asservimenti. Ascoltando attentamente le esigenze della clientela mettiamo in atto delle strategie volte alla soddisfazione massima, anche attraverso lo stimolo dei nostri fornitori affinché si allineino con il nostro livello altamente qualitativo di prodotto. In alcuni impianti abbiamo addirittura dovuto cooperare con chi disegnava gli stampi per cercare di concepire un prodotto funzionale e produttivo da tutti i punti di vista. Esistono poi altri settori, come quello dei motori elettrici legati all’automobile o dell’estrusione a freddo dell’alluminio di articoli tecnici, che stanno cambiando e verso i quali serve particolare attenzione nella realizzazione di presse capaci di rispettare i nuovi e più stringenti parametri imposti in termini di qualità del pezzo finito e tolleranze».

 

Francesco Muffato - Muffato PresseFrancesco Muffato – Muffato Presse
«Di ricerca ne abbiamo sempre fatta negli anni passati e continuiamo a farne all’interno di un settore delle presse a media e alta velocità: ultimamente, abbiamo creato una nuova tipologia d’impianto da 1200 colpi al minuto attraverso lo sviluppo di una soluzione molto differente da quelle precedenti, frutto anche di un attento ascolto del cliente. Ci tengo a dire che, in controtendenza con le statistiche enunciate in apertura, noi realizziamo anche tutta la parte elettrica/elettronica al nostro interno, consentendoci di sviluppare nuovi software e automazioni indispensabili per presentarci al mercato con soluzioni innovative e molto competitive».

 

Lorenzo Galli - IMV PresseLorenzo Galli – IMV Presse
«Quando parlo di sviluppo, penso al fatto che non si debba guardare solo al prodotto delle nostre aziende, bensì ragionare su altri aspetti altrettanto importanti, il primo dei quali è quello della qualità del supporto tecnico-commerciale, un servizio che si compie contestualmente alla formulazione e discussione delle offerte ai clienti. Questo perché la nuova tendenza di alcune soluzioni tecniche può indurre nel mercato facili considerazioni e se il cliente non sta attento e segue “le mode” rischia di effettuare una scelta scorretta, con delle attese che poi non potranno essere soddisfatte. Serve spiegare che ”non è tutto oro quello che luccica”, facendo capire bene le soluzioni tecniche, i reali vantaggi e svantaggi nella loro adozione all’interno del processo produttivo. L’ultimo aspetto sul quale stiamo investendo moltissimo è quello della formazione e crescita del nostro personale, senza il quale ogni soluzione, soprattutto le più complesse, diventa irrealizzabile. La forza di un’azienda, infatti, risiede proprio nelle intuizioni e nelle capacità delle persone che la compongono e che devono essere stimolate a ragionare e a fare emergere idee nuove e competitive».

 

Federico Zecchini - PressixFederico Zecchini – Pressix
«Per quanto riguarda le tendenze in atto, direi che le richieste del mercato di oggi vertono sulla massimizzazione dell’automazione per ridurre i tempi di lavorazione (ampliando la flessibilità concessa al cliente, sia piccolo che grande) e sulla tecnologia del servomotore. Noi, da questo punto di vista, siamo andati un po’ in controtendenza perché, da quello che abbiamo potuto percepire, è vero che si parla molto di servomotori, ma è una tecnologia richiesta da una fetta molto ridotta della nostra clientela che implica conoscenze specifiche del cliente: per una piccola e media impresa, dunque, potrebbe non essere così conveniente l’adozione di questi sistemi. La ricerca e sviluppo, al nostro interno, viene condotta in diverse aree, da quella tecnica a quella commerciale, da quella di marketing fino a quella dell’elettronica, incluso anche lo sviluppo di interfacce utente di facile utilizzo o personalizzate».

 

Andrea Pezzei - AidaAndrea Pezzei – Aida
«È evidente che, a fronte delle richieste che i nostri clienti hanno di minore costo di produzione, maggiore produttività e affidabilità, noi costruttori di impianti dobbiamo rispondere con una tecnologia che permetta al cliente di raggiungere il livello di soddisfazione desiderato. Le dimensioni della nostra azienda ci impongono di avere un rapporto con l’R&D di tipo proattivo, quindi sviluppando soluzioni innovative da potere proporre ai nostri clienti. A tale scopo nell’estate 2016 Aida ha aperto un centro di ricerca e sviluppo a Weingarten, in Germania, che va a unirsi ai centri già presenti in Giappone e in Italia.
Per esempio, la tecnologia del servomotore è parte importante della nostra ricerca e, proprio ultimamente, abbiamo dato vita a una nuova soluzione in tal senso, da 800 kW di potenza nominale, che fa fronte alla richiesta di prestazioni sempre crescente. Continuiamo poi a sviluppare sempre di più la gamma di presse della tipologia UL che è di tecnologia proprietaria Aida e che permette, attraverso il processo di flow control forming, di ottenere pezzi ad alta precisione e a elevato valore aggiunto con costi produttivi contenuti.
Parte importante della ricerca è, soprattutto nell’ultimo periodo, lo sviluppo di sistemi di simulazione off-line che permettano di programmare gli impianti e simulare le performance delle presse servo in progressivo e transfer e consentano, sulle linee tandem di grandi dimensioni, la sincronizzazione ottimale delle varie presse e dell’automazione.
Infine, Aida continua lo sviluppo di presse ad alta velocità per lamierino magnetico, al fine di tranciare il lamierino sempre più sottile nella maniera più efficiente possibile».

 

Valerio Ferraro - OmeraValerio Ferraro – Omera
«Omera è un’azienda presente dal 1951 e, sin da allora, è al servizio del cliente; avendo potuto osservare le tendenze del mercato modificarsi nel tempo ha sempre cercato di stare al passo con quelli che sono gli obiettivi delle società del settore. L’abbattimento dei consumi energetici, per esempio, è un aspetto sempre più sentito da molteplici realtà imprenditoriali: questo ci ha spinto a introdurre, sulle presse idrauliche, sistemi che permettono il recupero energetico dal cuscino. Anche l’implementazione degli inverter per la gestione delle pompe idrauliche ci ha permesso di ottimizzare la gestione dei parametri di stampaggio e di aumentare la precisione nel posizionamento. Fornendo inoltre impianti chiavi in mano è sensibile alla riduzione del numero di stazioni degli stampi, al fine di permettere al cliente di limitare il numero di presse per contenere il valore assoluto dell’investimento. Conseguenza a queste analisi abbiamo ottenuto prestazioni importanti, riduzioni significative dei tempi ciclo e aumentato sensibilmente la produttività e l’efficienza dei sistemi. Infine e assolutamente non meno importante, abbiamo brevettato una tecnologia servoidraulica allo scopo di fornire una soluzione alternativa alla servoelettrica».

 

 

Rimanendo in tema di tecnologia, oltre al discorso meccanico è sempre più importante l’aspetto dell’automazione e dell’Industria 4.0: qual è il vostro punto di vista in merito a queste due tematiche?

 

Giacomo Pavesi - BalconiGiacomo Pavesi – Balconi
«L’aspetto legato all’automazione, per quello che riguarda il cliente italiano ed europeo, è importantissimo, perché porta a ridurre il costo della mano d’opera. Per quanto concerne invece la tematica legata all’Industria 4.0, sono di fatto le aziende molto grosse e strutturate a richiedere l’adozione di questa logica produttiva: un tempo, quando l’operatore della pressa compilava i dati macchina, questi venivano redatti e archiviati in maniera cartacea mentre oggi le società vogliono che i dati siano reperibili, organizzabili e gestibili con sistemi informatici in rete. Lo scorso anno ci hanno chiesto di tracciare tutto ciò che l’operatore ha effettuato e quali parametri ha modificato, anche per capire quelli che sono stati i passaggi che hanno portato a un certo risultato o a una certa fase di criticità, non per accusare gli operatori stessi, ma con funzione puramente analitica. Come, poi, le società declinino il concetto di Industria 4.0 è un discorso assai differente, nel senso che c’è una grande varietà di parametri da monitorare e da gestire: dunque, a oggi, non esiste ancora un protocollo standard che possa andare bene a tutte le aziende».
Francesco Muffato - Muffato PresseFrancesco Muffato – Muffato Presse
«L’argomento automazione è molto interessante e di richieste in questo senso ne sono sempre arrivate, anche se negli ultimi tempi sono logicamente aumentate, spingendoci a sviluppare differenti soluzioni sulle nostre macchine oggi dotate di controlli intelligenti, gestibili in remoto e con grandi potenzialità di analisi e sintesi».

 

 

Lorenzo Galli - IMV PresseLorenzo Galli – IMV Presse
«Anche noi stiamo affrontando la questione dell’Industria 4.0, ma con due differenze sostanziali: quella del cliente più strutturato che, bene o male, sa cosa gli serve e quali sono i dati da processare e quella della piccola impresa che, invece, spesso ha bisogno di essere guidata nell’implementazione di questa nuova filosofia, certamente interessante, ma verso la quale non ha spesso le idee chiare. Non ci sarà, secondo me, una standardizzazione, perché ogni società continuerà ad avere il proprio modo di operare: infatti, una delle difficoltà che abbiamo dovuto affrontare è proprio dovuta al fatto che ogni volta che mettiamo mano all’aspetto elettronico, non tanto di raccolta dei dati ma del loro successivo utilizzo, praticamente ripartiamo da zero per ogni cliente. L’automazione, invece, sicuramente deve crescere in termini di prestazioni perché, se è vero che oggi vi sono alcuni limiti in tal senso, si deve cercare di superarli per fare quel salto di qualità che il mercato di oggi richiede. È molto importante sottolineare che l’automazione non è solo spinta in termini di tempi di cambio stampo o produttività, ma anche sulla flessibilità e qui ci riallacciamo alla prima parte della Tavola rotonda proprio perché, spesso, si arriva a dovere trovare compromessi tra l’impianto più produttivo ma più specifico, e l’impianto con minori prestazioni ma maggiori flessibilità».

 

Federico Zecchini - PressixFederico Zecchini – Pressix
«Sulla tematica dell’automazione credo che oggigiorno sia stato detto tutto, con il cliente impegnato nel miglioramento dei tempi, della precisione, della gestione dell’intero processo produttivo e la necessità di toccare il meno possibile il pezzo in lavorazione. Riferendoci invece all’Industria 4.0, la distinzione del cliente medio/piccolo da quello grande è sicuramente un dato di fatto, avendo gestioni differenti dei dati di processo e relative differenti necessità. I dati dentro le nostre presse ci sono tutti: serve capire nel dettaglio cosa serve e per quale motivo, in maniera tale da operare una lettura/gestione attenta, capace di restituire le informazioni che il cliente si aspetta. In Italia, il discorso dell’iperammortamento ha fatto sì che le società s’interessassero a questa nuova filosofia produttiva, cercando da una parte di sfruttare al meglio gli strumenti che lo Stato ha concesso loro e dall’altra cogliendo una opportunità di sviluppo e di crescita».

 

Andrea Pezzei - AidaAndrea Pezzei – Aida
«Anche noi, come Aida, puntiamo molto sul concetto di Industria 4.0, non solo per le agevolazioni fiscali previste nel 2017 ma perché crediamo nel principio che sta alla sua base. Da oltre un anno abbiamo iniziato a sviluppare un progetto dal nome AiCARE, che si prefigge di potere gestire le presse da remoto, con l’utente che potrà accedervi, tramite cloud, in qualsiasi momento e luogo, non solo per aspetti manutentivi bensì anche per monitorare i parametri di processo della macchina. L’idea successiva sarà quella di potere interfacciare questo sistema a un sistema gestionale esistente in azienda oppure, tramite la collaborazione con nostre aziende partner, di proporre sistemi di controllo e gestione dell’intero processo produttivo.
Inerentemente alle agevolazioni previste dalla legge di bilancio del 2017, Aida Europe sta lavorando a una versione “light” del sistema che permetta ai propri clienti di soddisfare i criteri previsti dalla direttiva e di usufruire dei relativi vantaggi di ammortamento».

 

Valerio Ferraro - OmeraValerio Ferraro – Omera
«Per quanto riguarda l’automazione, Omera da anni fa parlare tra di loro le macchine, quindi è esperta nella gestione dei diversi protocolli di comunicazione: diciamo che la gestione del codice stampo rappresenta l’applicazione del concetto di regolazione automatica di tutti i parametri dello stampaggio e della pressa. È ovvio che anche noi siamo in prima linea nell’implementare i concetti dell’Industria 4.0. Abbiamo sviluppato infatti una versione “light” laddove l’utente italiano possa accedervi agevolmente, valutando l’interconnessione tra sistemi esistenti e cercando di gestire determinate informazioni che servono al cliente, e una di tipo “full” dove si parte dal concetto di gestione totale del processo produttivo. A tale proposito, la servopressa permette la gestione integrata dei cicli di lavoro, pertanto in base ai materiali si possono tarare e ottimizzare anche i parametri cinematici, acquisendo proprio il senso dell’Industria 4.0».

 

Alberto Rimondini - Gigant IndustriesAlberto Rimondini – Gigant Industries
«In aggiunta a quanto detto dai colleghi, che condivido ampiamente, vorrei dire che il concetto d’Industria 4.0 non è una moda ma una grande opportunità, visti i benefici che può portare al Sistema Paese rendendolo molto competitivo nel mercato mondiale, così com’è stato fatto in passato con i processi integrati di automazione. Ci sono ancora grandi margini di miglioramento e stiamo assistendo a una grande rivoluzione epocale, all’interno della quale anche Gigant Italia vuole ribadire la propria posizione. Infatti la nostra azienda proviene da esperienze di utilizzo di sistemi automatici integrati da svariati  anni sul mercato, trovandosi oggi a gestire una serie di macchine all’interno di un ciclo produttivo, sviluppando software specifici in tal senso come l’”Hi-Gigant Touch User Interface”, che racchiude in sé un po’ tutte le esperienze sino a oggi fatte per l’applicazione di nuove tecnologie di stampaggio, gestendo e integrando anche la teleassistenza, la manutenzione programmata e preventiva degli impianti, i diversi parametri di processo per la lavorazione di lamiere tradizionali e speciali e la loro produttività».

 

Alberto Zaffaroni - Zani PresseAlberto Zaffaroni – Zani Presse
«Nel mondo, l’Industria 4.0 sta veramente modificando il modo di approcciare al sistema produttivo e mi dispiace che l’Italia, strutturalmente e culturalmente, sia arretrata in questo senso. In dieci anni, volenti o nolenti, subiremo questa violenta trasformazione: dovremo dunque trovare il modo di essere preparati e non succubi di questa nuova metodologia, cercando di cavalcarla al meglio delle nostre possibilità. Secondo me avremo una sensoristica ancora più sviluppata rispetto a quella già esistente sulle nostre presse per analizzare ogni possibile comportamento delle macchine e gestire al meglio ogni problematica inerente il processo produttivo, dalla manutenzione predittiva alla gestione dei flussi aziendali che portano il valore aggiunto».

 

 

Oggi l’assistenza al cliente ha assunto una valenza sempre maggiore come elemento di competitività di un fornitore all’interno di un mercato in continua trasformazione: come sta cambiando il service dal vostro punto di vista?

 

Alberto Zaffaroni - Zani PresseAlberto Zaffaroni – Zani Presse
«Sicuramente il service è un argomento che sta molto a cuore al cliente, dunque di riflesso anche noi dobbiamo stare attenti a questa tematica. Quello che sto notando, in questi ultimi tempi, è che serve essere sempre più proattivi nel fornire un’assistenza a tutto tondo invece che limitarsi a rispondere alla chiamata del cliente, cercando dunque di anticiparlo attraverso strumenti adatti installati sugli impianti, che comunichino a noi e al cliente stesso le necessità delle presse. A questo scopo, si deve gestire la manutenzione preventiva che, anche senza andare nel campo dell’Industria 4.0, è facilmente risolvibile attraverso contratti a hoc per ogni singola necessità, che prevedano visite periodiche dai clienti per una verifica di funzionalità degli impianti installati».

 

Alberto Rimondini - Gigant IndustriesAlberto Rimondini – Gigant Industries
«Data la specifica conoscenza degli impianti integrati di oggi, diventa sempre più importante avere una conoscenza approfondita del proprio prodotto ed essere in grado di gestire un service combinato, dunque non più legato alla singola casa costruttrice bensì a un’intera linea produttiva che vede più macchine all’interno dello stesso impianto. La stesse componentistiche dei macchinari sono cruciali, al fine di potere avere una sempre più facile reperibilità sul mercato, che devono essere alla facile portata degli utilizzatori. La prima cosa da fare è quella di creare all’interno delle aziende un primo livello di preparazione e diagnostica utile dopodiché, attraverso una buona rete di assistenza, in loco o in remoto, potere gestire le problematiche in maniera efficiente, utilizzando anche i responsabili fruitori di impianti che a loro volta devono essere adeguatamente preparati (formati) come interfaccia per il nostro service».

 

Valerio Ferraro - OmeraValerio Ferraro – Omera
«L’argomento è sicuramente strategico per un’azienda come la nostra che, esportando oltre il 70% del prodotto in Paesi con esigenze anche profondamente diverse tra loro a livello tecnologico e normativo, ha la necessità di fornire un servizio di assistenza importante, attraverso la telegestione degli impianti, che sta prendendo sempre più piede da alcuni anni a questa parte. Nell’ottica dell’evoluzione tecnologica, che sta modificando gli standard anche dei fornitori, serve essere pronti per garantire alle società un servizio efficiente, anche sotto l’aspetto della ricambistica, che dev’essere reperibile in tempi accettabili. Anche per noi la fidelizzazione del cliente passa attraverso la stipula di contratti di manutenzione che garantiscano la continuità di rapporto, tenendo monitorata l’azienda e i suoi feedback, indispensabili per andare a tarare l’assistenza secondo specifiche esigenze».

 

Andrea Pezzei - AidaAndrea Pezzei – Aida
«Certamente il service è importante, se non fondamentale, anche nella fase di acquisizione dell’ordine, soprattutto in alcune zone europee: come Aida disponiamo di una business unit dedicata controllante una capillare rete di filiali in Europa e nel mondo. Questa organizzazione è dedicata alla gestione dell’assistenza tecnica, anche di tipo remoto, in un’ottica che vede le attività di assistenza trasformarsi sempre più da attività di tipo passivo ad attività di tipo proattivo, come già espresso dai miei omologhi. Come Aida possiamo fornire, se desiderato, servizi di teleassistenza 24/24, retrofit di equipaggiamenti esistenti, ammodernamento di macchine, ricollocamento di impianti eccetera; recentemente abbiamo anche convertito con successo delle presse meccaniche in presse servo».

 

Federico Zecchini - PressixFederico Zecchini – Pressix
«Il primo aspetto da tenere sempre presente è il fermo macchina che, oggi più che mai, dev’essere ridotto al minimo, se non azzerato: serve intervenire immediatamente a livello di pezzi, personale e teleassistenza. Un’altra cosa molto importante, a livello di service, è la necessità di dotarsi di fornitori di componenti commerciali che possano garantire assistenza in loco, dal punto di vista della ricambistica, con alta qualità di fornitura, affinché il nostro intervento sia risolutivo nel minore tempo possibile. A tale proposito ci viene in aiuto la strategia dell’Industria 4.0 che, attraverso la raccolta e la gestione dei dati di macchina, semplifica la ricerca delle difettosità o dei guasti, indicandoci anche la strada giusta per portare a termine l’intervento e, comunque, permettendoci di gestire al meglio la manutenzione preventiva».

 

Lorenzo Galli - IMV PresseLorenzo Galli – IMV Presse
«Oltre a quanto detto dai colleghi, che condivido pienamente, aggiungo un aspetto per me importante, che è quello della formazione e dell’informazione del cliente, in un’ottica di prevenzione piuttosto che d’intervento. È importante fare sì che le aziende siano parte attiva nel processo di gestione manutentiva delle macchine, facendo capire anche a talune piccole e medie imprese, per le quali gli interventi di manutenzione preventiva appaiono un costo inutile, come “il vaccino sia migliore della cura”. Il nostro ruolo, dunque, è anche quello di assistere la clientela nella comprensione dell’importanza del service all’interno della catena produttiva e dei relativi costi di fermo macchina, qualora serva intervenire d’urgenza invece che preventivamente».

 

Francesco Muffato - Muffato PresseFrancesco Muffato – Muffato Presse
«A quanto già detto, vorrei aggiungere l’importanza dell’ascolto del cliente e delle sue problematiche, cercando di fargli capire come una gestione più oculata del proprio impianto può essere determinante ai fini della riduzione della manutenzione straordinaria, con tutto quanto concerne il fermo degli impianti. Per questo motivo noi abbiamo messo all’interno del controllo numerico un programma per la gestione della manutenzione ordinaria il quale, ogni tot ore di lavoro, mostra un allarme all’operatore, indicandogli le manovre da mettere in atto per ripristinare il corretto funzionamento dell’impianto. Molto importante anche il servizio di teleassistenza che abbiamo visto dare frutti sotto molti punti di vista, continuando a proporlo a ogni cliente all’interno dei quadri elettrici. Un altro aspetto per noi molto importante è quello della formazione del nostro personale che, quando esce per un intervento, dev’essere totalmente autonomo e veloce nella risoluzione delle problematiche: abbiamo un intenso programma di training che rende i nostri tecnici molto qualificati nell’operare su impianti presenti in tutto il territorio».

 

Giacomo Pavesi - BalconiGiacomo Pavesi – Balconi
«Una cosa che ho notato, essendo in azienda da oltre trent’anni, è il cambiamento delle figure nella parte di service, perché quando ho iniziato la mia carriera erano sufficienti un meccanico e un elettricista mentre oggi si è aggiunta la figura del “softwarista” che, ormai, realizza la maggior parte degli interventi sugli impianti. L’altro aspetto che ho osservato nel tempo è che, specialmente in questi ultimi anni, ci sono stati chiesti dalle aziende dei corsi di formazione da fare direttamente in Balconi, al fine di istruire i propri operatori e manutentori sul funzionamento di base e sull’utilizzo di una pressa meccanica, con tutto quello che si può ottenere dall’impianto conoscendone bene tutti gli aspetti peculiari».