Stampaggio e Deformazione

Deformazione: crescita a due cifre

Nel 2021, la produzione italiana di macchine utensili a deformazione è cresciuta del 18%, a 2.816 milioni di euro. Le vendite all’estero sono salite a 1.302,8 milioni di euro, registrando una crescita del 14,4%. E’ quello che emerge dal Rapporto di Settore che anche quest’anno Ucimu – Sistemi per Produrre.

Nel 2021, la produzione italiana di macchine utensili a deformazione è cresciuta del 18%, a 2.816 milioni di euro. Le vendite all’estero sono salite a 1.302,8 milioni di euro, registrando una crescita del 14,4%. E’ quello che emerge dal Rapporto di Settore che anche quest’anno Ucimu – Sistemi per Produrre ha presentato e che la rivista TecnoLamiera ha pubblicato nel numero di settembre/ottobre 2022.

Il comparto deformazione a livello mondiale

Nello specifico secondo il Rapporto di Settore redatto da Ucimu – Sistemi per Produrre evidenzia che nel 2021, la produzione di macchine utensili a deformazione è cresciuta (+12,2%) a un valore superiore ai 20.800 milioni di euro pari al 30% del totale del settore. Anche in questo comparto maggior costruttore, con il 37% del totale mondiale, è risultata la Cina, che ha prodotto macchine per 7.711 milioni (+15,3%).

Anche quest’anno al secondo posto si conferma l’Italia, che ha registrato un aumento del 18%, raggiungendo i 2.816 milioni. La Germania mantiene il terzo posto nella classifica mondiale, con 2.325 milioni di produzione (+4,4%).

Deformazione: crescita a due cifre
Il settore della deformazione

Seguono gli Stati Uniti (1.462 milioni, +39%) e il Giappone (1.314 milioni -13,6%). L’Italia ha confermato la sua specializzazione nel comparto deformazione, la cui produzione sfiora il 50% del totale settoriale nel 2021; tra i grandi costruttori, oltre all’Italia, solo Austria (44,8% Cina (35,3%) e Spagna (30,9%) hanno una quota di produzione macchine e tecnologie per la deformazione della lamiera superiore al 30% del totale prodotto dal settore.

Nettamente inferiore alla media mondiale il peso del comparto in Giappone (16%), Corea del Sud (19,7%), Taiwan (17,2%) e Svizzera (16,1%).

Il comparto deformazione in Italia

Risultati positivi anche per l’Italia. In particolare il Rapporto di Settore sottolinea che nel 2021, la produzione italiana di macchine utensili a deformazione è cresciuta, del 18%, a 2.816 milioni di euro.

Le vendite all’estero sono salite a 1.302,8 milioni di euro, registrando una crescita del 14,4%; la propensione all’export è scesa dal 47,7% del 2020, al 46,3% del 2021. Primo mercato di sbocco è risultata la Germania dove le vendite italiane sono cresciute, del 36,5%, a 152,5 milioni di euro, valore pari all’11,7% del totale esportato dai costruttori italiani di macchine a deformazione.

Deformazione: crescita a due cifre
Cosa è successo in Italia nel settore della deformazione

Al secondo posto, gli Stati Uniti, con acquisti per 145,3 milioni (+3,7%), davanti a Polonia (90,7 milioni, +34,6%) e Francia (60,8 milioni, +1,7%). Al quinto posto della graduatoria degli utilizzatori di macchine a deformazione italiane, la Turchia, i cui acquisti sono aumentati, del 9,1%, a 60,3 milioni.

In crescita consumo (1.732 milioni, +22,7%), consegne sul mercato interno (1.513 milioni, +21,3%) e importazioni (219 milioni, +33%). La graduatoria dei fornitori stranieri vede al primo posto la Germania (56,5 milioni, +61,7%), seguita da Austria (22,8 milioni, +17,6%), Turchia (21,5 milioni, +119,4%), Svizzera (20,3 milioni, +32,5%). In termini di produzione, le macchine per piegatura e curvatura hanno rappresentato il 44,8% del totale.