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EMO 2025: «L’Europa si unisca per rilanciare l’industria delle macchine utensili»

Nel 2025 EMO compie 50 anni e fra due anni arriverà in Italia in un momento cruciale per l’intera filiera dell’industria delle macchine utensili. La fiera, che si terrà ad Hannover dal 22 al 26 settembre 2025, arriva al momento giusto: è il punto di svolta che il settore aspettava.

Dopo anni complessi segnati dalla crisi pandemica e dal rallentamento del settore automotive, la produzione mondiale di macchine utensili ha registrato un calo nel 2024.

EMO 2025: Un mercato in trasformazione tra sfide globali e stimoli competitivi

A un mese dall’insediamento del Governo tedesco guidato da Friedrich Merz, sono, secondo il Sole 24 Ore, 46 i miliardi stanziati tra l’anno corrente e il 2029 di sgravi per le imprese tedesche. È di ieri la conclusione dell’iter normativo con il via libera del Governo tedesco.

Ma vi è di più. Una delle misure del governo tedesco che sicuramente terrà banco non solo in Germania ma in Europa è il superammortamento sugli investimenti del 30% per tre anni e, quando questa misura terminerà, inizierà un periodo di 5 anni di riduzione dell’imposizione sugli utili d’impresa che, quindi, a partire dal 2028, porterà l’aliquota al 10%. Tutto questo dovrebbe aprire nuove prospettive per l’industria manifatturiera europea.

EMO 2025  si inserisce in questo contesto come un acceleratore di cambiamento, promuovendo l’innovazione e la concorrenzialità tra i principali player globali.

Markus Heering, CEO di VDW, l’associazione dei costruttori tedeschi di macchine utensili, organizzatrice di EMO, spiegando il tutto durante l’evento di presentazione a Milano, ha evidenziato questo aspetto come significativo in un contesto in cui, nel panorama degli esportatori, la Germania mantiene la leadership, ma la Cina avanza con determinazione.

L’Italia, al quarto posto tra i maggiori esportatori di macchine utensili, è chiamata a difendere il proprio ruolo strategico, sfruttando la forza di un mercato europeo che resta il più grande al mondo. In questo contesto, la collaborazione tra i paesi UE diventa fondamentale per contrastare la diminuzione di produzione, ordini ed export.

Il ruolo centrale dell’Europa: cooperazione per la competitività

«Non dimentichiamoci che il mercato europeo è il più grande. Collaborare tra stati e valorizzare le diverse situazioni è la chiave per superare questo momento di difficoltà», ha sottolineato Heering.

La necessità di una strategia condivisa è ancor più evidente alla luce della situazione internazionale; basti pensare al netto calo dell’import italiano di macchine utensili nel 2024, al balzo in avanti dell’India e alle incertezze legate ai dazi commerciali degli Stati Uniti, con l’amministrazione Trump tornata al centro del dibattito.

EMO 2025: tre temi chiave per il rilancio

L’edizione 2025 di EMO sarà costruita attorno a tre pilastri fondamentali:

  • Automazione: leva strategica per aumentare la produttività e rispondere alla carenza di manodopera qualificata.
  • Sostenibilità: sarà presentato un nuovo sistema per il calcolo dell’impronta di CO₂, integrando la transizione ecologica nelle scelte produttive.
  • Intelligenza artificiale e digitalizzazione: veri abilitatori della trasformazione industriale. La connettività delle macchine non è più un’esclusiva delle grandi aziende, ma diventa accessibile anche alle Pmi, riducendo i costi e aumentando la resilienza.

L’intelligenza artificiale entra in ogni fase della filiera, dalla progettazione alla costruzione degli impianti, cambiando radicalmente il modo in cui si concepiscono le macchine industriali.

EMO 2025: un evento globale su scala europea

Con oltre 400.000 mq di superficie espositiva distribuiti in 25 padiglioni, EMO 2025 si conferma come la fiera mondiale di riferimento per le tecnologie di produzione.

Non solo una vetrina di innovazioni e soluzioni, ma un vero hub di business, networking e aggiornamento.

In occasione del suo 50° anniversario, EMO diventa azione concreta: è un invito alla cooperazione tra stati, aziende e operatori del settore per rilanciare l’industria europea in una sfida globale.

Perché solo insieme si può superare la crisi e costruire un futuro più solido, digitale e sostenibile.

di Stefano Belviolandi