
Il primo trimestre 2025 della manifattura lombarda si chiude con una sostanziale stabilità. In generale, la produzione industriale mostra un lieve aumento, il fatturato resta invariato, mentre crescono gli ordinativi dall’estero. L’occupazione registra segnali di ripresa, anche se non mancano le criticità legate al contesto internazionale, ai costi energetici e alla domanda interna ancora debole.
E’ questo, in sintesi, riporta una nota congiunta di Unioncamere Lombardia, Confindustria Lombardia e Regione Lombardia.
La produzione industriale in Lombardia è aumentata dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Il fatturato resta stabile con un lieve incremento dello 0,1%, mentre gli ordini interni continuano a calare con un -0,3%. Va meglio sul fronte estero, dove gli ordinativi crescono dello 0,4%.
Sul piano occupazionale si registra un miglioramento, con un saldo positivo tra assunzioni e uscite (+0,5%) e un calo dell’uso della cassa integrazione, limitata ai settori più in difficoltà come siderurgia, tessile e abbigliamento.
Anche il comparto artigiano mostra stabilità. Produzione e fatturato calano leggermente (-0,3%), ma gli ordini registrano un piccolo aumento sia sul mercato interno sia estero (+0,2%). A livello tendenziale, cioè rispetto allo stesso periodo del 2024, la produzione è in calo sia per l’industria (-0,4%) sia per l’artigianato (-0,3%), ma il fatturato cresce per entrambi i comparti (+0,7%).
Aspettative positive ma prudenza sulla domanda interna
Le imprese lombarde guardano con cauto ottimismo ai prossimi mesi. Le previsioni indicano un fatturato in crescita del 4,8%; una produzione in aumento del 4,3% e un clima favorevole anche sull’occupazione con un +3%. La domanda interna, nonostante tutto, resta il tallone d’Achille, con un saldo negativo del 5,4%, segnale di una ripresa ancora fragile sul mercato nazionale.
Secondo Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia, un quadro internazionale ancora incerto, l’aumento degli ordini esteri (+0,4%) resta un segnale incoraggiante per le imprese lombarde. Auricchio sottolinea inoltre la notevole capacità di adattamento delle imprese lombarde, anche di fronte alle sfide legate ai dazi internazionali.
Sul fronte regionale, Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia commenta che i dati positivi su produzione e occupazione permettono di guardare con ottimismo ai mesi a venire, ma servono interventi urgenti su costi energetici e regolamentazione europea, considerati ostacoli da rimuovere per sostenere la competitività.
«La manifattura lombarda tiene, ma l’Europa non può aspettare», tuona Giuseppe Pasini, presidente di Confindustria Lombardia. «A fronte di una congiuntura europea in rallentamento, la Lombardia reagisce con dati positivi. Ma se l’Europa non interverrà subito su temi cruciali, rischia di compromettere la competitività della sua manifattura».
Pasini punta il dito contro i costi dell’energia, la mancanza di protezione per le materie prime strategiche e le minacce commerciali dalla Cina.
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