Economia

Il futuro della supply chain, se ne discute a piùAdditive

Appuntamento dal 12 al 15 ottobre 2022 a fieramilano Rho

La pandemia scoppiata nel 2020 ha fatto emergere le criticità e la fragilità delle supply chain globali e locali, stravolgendo gli equilibri economici e sociali con conseguente esplosione dei costi e indisponibilità di beni e servizi, fenomeni, questi, tutt’altro che in fase di stabilizzazione. I principali ostacoli che le aziende si trovano ad affrontare oggi sono legati alla diminuzione delle capacità operative dei network distributivi, all’interruzione delle filiere di approvvigionamento e produttive, alla mancata disponibilità di materie prime, semilavorati e prodotti finiti, alla carenza di manodopera diretta e indiretta e al default dei fornitori con la difficoltà di identificarne e qualificarne di nuovi.

Per far fronte a queste problematiche, il settore industriale deve porsi dei nuovi obiettivi. Una delle necessità primarie è quella di disporre di sistemi produttivi ad elevatissima flessibilità e riconfigurabilità, che potrebbero divenire l’arma vincente per affrontare le sfide poste dai piani che portano verso una economia green e, conseguentemente, alla necessità di sviluppare nuove tipologie di prodotti a basso impatto ambientale e ad alta efficienza energetica, nonché più ergonomici e sicuri.

Di grande importanza è anche l’esigenza di ridurre i rischi della supply chain, bilanciando l’approvvigionamento globale con quello nazionale, regionale o locale, con l’adozione di più fonti e un maggiore utilizzo della tecnologia dell’informazione per ottenere una disponibilità dei dati più completa e immediata. Questione non meno spinosa è poi la gestione delle opportunità/relazioni tra i player delle filiere e l’affidabilità della catena di approvvigionamento, che devono promuovere un focus non solo sui costi, ma anche sulla resilienza e sull’apprendimento di eventi critici per migliorare il processo decisionale.

Alla luce di questo nuovo scenario, AITA (Associazione Italiana Tecnologie Additive) e ADACI (Associazione Italiana Acquisti e Supply Management) hanno unito le forze per dar vita ad un progetto articolato dedicato ad approfondire queste tematiche e a valutarne effetti e implicazioni sull’attività di business delle imprese manifatturiere.

Il progetto, che vedrà la sua realizzazione nell’ambito dell’area espositiva piùAdditive alla fiera 33.Bi-MU, sarà focalizzato sull’analisi di 4 temi fondamentali: supply chain e economia circolare; materiali e tecnologie innovative per acquisti e progettazione; additive manufacturing nell’innovazione della supply chain; impatti economici di queste innovazioni.

Desk informativo dedicato agli operatori presenti in fiera, momenti di approfondimento culturale tematico ad hoc, una tavola rotonda pensata per raccogliere le testimonianze di end user dei principali settori di sbocco, un calendario di incontri B2B volti a favorire sinergie e a stimolare opportunità di collaborazione tra gli attori delle filiere, un ragionato programma di visite (tecniche) guidate alla scoperta dell’offerta degli espositori di piùAdditive, per conoscere l’offerta delle loro nuove soluzioni sono le principali iniziative che saranno messe in campo nei 4 giorni di manifestazione espositiva (per ulteriori informazioni c’è il sito ufficiale).