Economia

Macchine utensili italiane, il 2014 parte forte

Gli ordini di macchine utensili salgono del 15,2% nel primo trimestre 2014. Merito anche del mercato interno, che riparte con un solido +79,3%.

Nel primo trimestre 2014, l’indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per Produrre, segna un incremento del 15,2% rispetto al periodo gennaio-marzo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice risulta pari a 152,9, sopra la media di periodo, considerato il 2010 come nuovo anno di riferimento.
Il risultato è stato determinato sia dal positivo riscontro raccolto dai costruttori oltreconfine sia del risveglio del mercato italiano.
Sul fronte estero, l’indice degli ordini registra un incremento del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, confermando il trend positivo rilevato a partire dall’ultimo trimestre 2013. Il valore assoluto dell’indice, nel periodo gennaio-marzo, raggiunge quota 166,5.
Sul fronte domestico, l’indice dei costruttori italiani segna un deciso incremento, crescendo del 79,3% rispetto al primo trimestre 2013, per un valore assoluto pari a 127,1.
«Dalla rilevazione trimestrale elaborata dal Centro Studi – ha commentato Luigi Galdabini, presidente Ucimu-Sistemi per Produrre – emerge una generale ripresa della domanda di macchine utensili italiane che risulta però più evidente, in termini di incremento, sul mercato interno. Se infatti il mercato estero, dopo un periodo di stasi, già a partire dalla fine dello scorso anno aveva riavviato gli investimenti in made in Italy di settore, la domanda italiana sembra risvegliarsi ora. Un ottimo segnale, questo, che però va interpretato considerando che l’incremento risulta così deciso anche perché si confronta con un periodo disastroso che speriamo essere alle nostre spalle».
L’inversione di tendenza della domanda interna dovrebbe altresì trovare beneficio nell’entrata in vigore della Nuova Legge Sabatini che, operativa dal 31 marzo, nella prima finestra di presentazione pratiche, ha raccolto ben 2010 domande di finanziamento, per un valore di investimenti in beni strumentali pari a 655 milioni di euro.
«L’attuazione della Nuova Legge Sabatini – così fortemente caldeggiata da Ucimu – stimolerà certamente gli investimenti in beni strumentali ma da sola non è sufficiente per assicurare il rilancio del mercato italiano che per troppo tempo ha sospeso l’attività di acquisizione e sostituzione di macchinari a elevata tecnologia. In questo senso auspichiamo sia finalmente introdotto il sistema di liberalizzazione degli ammortamenti o, almeno, la revisione dei coefficienti oggi fermi al 1988, provvedimento che potrebbe ulteriormente accelerare le decisioni di acquisto da parte degli utilizzatori».