Economia

Macchine utensili, ordini in crescita anche nel primo trimestre '17

Deciso segno “più” (+5,1%) per gli ordini di macchine utensili nel primo trimestre 2017. Merito del mercato interno (+22,2%), trainato dal piano nazionale Industria 4.0. Stazionario l’estero, con un pur positivo +0,3%

Il Piano nazionale Industria 4.0 attuato dal Governo dà già i suoi frutti. Questo è quanto emerge dalla rilevazione trimestrale della raccolta ordini Ucimu di macchine utensili che, nel primo trimestre 2017, ha registrato un incremento del 5,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
In particolare, il risultato complessivo dell’indice, elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per Produrre, è stato determinato dall’ottimo riscontro degli ordinativi raccolti sul mercato interno, cresciuti del 22,2% rispetto al periodo gennaio-marzo 2016.
Sul fronte estero, l’indice è risultato stazionario, segnando un incremento dello 0,3%.
Dopo l’arretramento registrato nell’ultimo trimestre del 2016, effetto dell’attesa per l’entrata in vigore del Piano Nazionale Industria 4.0 annunciato dal ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, la domanda italiana di sistemi di produzione torna a muoversi e lo fa in modo deciso, a conferma della positività del mercato domestico che oggi può, oltretutto, beneficiare di importanti incentivi fiscali quali Superammortamento e Iperammortamento.
«La scelta delle autorità di governo di dotare il paese di una politica industriale compatta e indirizzata a favorire l’aggiornamento tecnologico e organizzativo delle imprese – ha dichiarato Massimo Carboniero, presidente di Ucimu-Sistemi per Produrre – è stata sicuramente lungimirante non solo per i provvedimenti contenuti nel Piano ma anche per la tempistica scelta. Infatti, dopo anni di difficoltà, il mercato nazionale, a partire dal 2014, era tornato a investire in sistemi di produzione. Il risveglio della domanda e il contestuale dato di invecchiamento degli impianti produttivi, risultati con un’anzianità media pari a 13 anni, sono i fattori che hanno reso “perfettamente adatto” il contesto temporale nel quale applicare il Piano».
«L’indice ordini del primo trimestre 2017, relativo al mercato domestico – ha aggiunto Carboniero – non lascia spazio a interpretazioni: il programma messo a punto dalle autorità di governo sta portando i suoi frutti. La predisposizione a investire in tecnologia industriale e in sistemi di connettività da parte del manifatturiero italiano aveva bisogno di una spinta che il Piano Nazionale Industria 4.0 ha assicurato. Resta ora da capire se un anno è sufficiente a ridare alle imprese italiane lo slancio necessario affinché possano incrementare il grado di competitività indispensabile per il confronto con i competitor esteri».
«A questo proposito – ha rilevato Massimo Carboniero – si potrebbe ragionare sull’effettiva natura e durata dei due provvedimenti pilastro del Piano Nazionale Industria 4.0. In particolare, potrebbe essere utile trasformare il Superammortamento in provvedimento strutturale, anche per adeguare gli attuali coefficienti di ammortamento che non corrispondono più alla reale durata dei beni. E, d’altro canto, a fronte di un grande interesse delle imprese ad impegnarsi nella propria riorganizzazione in chiave digitale, valutare l’inserimento dell’Iperammortamento anche nella prossima Legge di bilancio».
“In attesa di avere la conferma, anche dalle prossime rilevazioni trimestrali, della validità dei due incentivi fiscali, le imprese manifatturiere trarrebbero comunque grande giovamento dagli interventi immediati di riduzione del cuneo fiscale e di detrazione degli oneri contributivi per i giovani assunti. Provvedimenti, questi, capaci di favorire l’introduzione di risorse umane per soddisfare le nuove professionalità richieste dal nuovo approccio di Industria 4.0».