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Siemens e MSC con 8 partner firmano una Carta comune per la cybersecurity

Dieci aree di azione per una maggior sicurezza informatica, con un invito a formare Ministeri governativi e Responsabili dedicati per la sicurezza delle informazioni, con una certificazione indipendente per le soluzioni e le infrastrutture critiche nell’IoT (Internet of Things).

In occasione della 54° Conferenza sulla Sicurezza Globale tenutasi il 16-18 febbraio 2018 a Monaco, Siemens con otto suoi partner dal settore industriale hanno firmato la prima Carta comune per una maggior sicurezza informatica. Su iniziativa della multinazionale tedesca, il Charter of Trust chiede norme e standard stringenti per incrementare il livello di fiducia nella sicurezza informatica e dare così un ulteriore slancio al processo di digitalizzazione. Oltre a Siemens e alla stessa MSC (Munich Security Conference), che ha presentato il Munich Security Report 2018, l’accordo è sottoscritto da Airbus, Allianz, Daimler Group, IBM, NXP, SGS e Deutsche Telekom. L’iniziativa è accolta positivamente dalla Ministra degli Esteri canadese e rappresentante del G7 Chrystia Freeland, come da Elżbieta Bieńkowska, Commissaria europea per il Mercato Interno, l’Industria, l’Imprenditoria e le PMI.

La Carta delinea 10 aree d’azione nell’ambito della sicurezza informatica nelle quali i governi e le aziende devono entrambi svolgere un ruolo attivo. La responsabilità in tema di cybersecurity deve essere assunta ai più alti livelli governativi e di business, con l’introduzione di un Ministero dedicato nei governi e di un responsabile a capo della sicurezza delle informazioni nelle aziende. È necessario inoltre per le imprese stabilire una certificazione obbligatoria e indipendente (rilasciata da una terza parte) relativa alle soluzioni e alle infrastrutture critiche, soprattutto laddove possano verificarsi situazioni pericolose, ad esempio con veicoli autonomi o con i robot di domani, che saranno in grado di interagire direttamente con gli esseri umani all’interno dei processi produttivi. In futuro, le funzioni di sicurezza e di protezione dei dati saranno preconfigurate come parte delle tecnologie, e le norme di sicurezza informatica saranno incorporate all’interno degli accordi di libero mercato. I firmatari di questa Carta richiedono maggiori sforzi per promuovere la comprensione della cybersecurity attraverso la formazione continua e le iniziative internazionali.

Secondo il report ENISA Threat Landscape, soltanto nel 2016 a livello globale gli attacchi alla sicurezza informatica hanno causato danni per oltre 560 miliardi di euro, in alcuni Paesi europei con perdite che hanno pesato per l’1,6% del PIL. In un mondo digitalizzato, le minacce alla cybersecurity stanno continuando a crescere: secondo Gartner, i dispositivi connessi in uso nel 2017 erano 8,4 miliardi, in crescita del 31% rispetto al 2016. Entro il 2020, si stima che il numero salirà a 20,4 miliardi.