Economia

Ucimu – Sistemi per Produrre: 2023 positivo, si allunga il trend favorevole

L'anno 2023 risulta nel complesso positivo, il 2024 sarà un anno di tenuta, export record sia nel 2023 che nel 2024.

Un anno 2023 ancora positivo per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione che ottiene un nuovo record di produzione; si allunga così il trend favorevole che dovrebbe trovare conferma anche nel 2024.

Questo in sintesi quanto illustrato nella consueta conferenza stampa di fine anno dalla presidente Barbara Colombo di Ucimu – Sistemi per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione.

I dati sulla produzione

Come emerge dai dati di preconsuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu – Sistemi per Produrre, nel 2023, la produzione si è attestata a 7560 milioni di euro, segnando un incremento del +3,8% rispetto all’anno precedente. Il risultato è stato determinato dal buon andamento delle esportazioni, cresciute del +10,3%, a 3825 milioni di euro, segnando un record.

Sul fronte estero, secondo l’elaborazione Ucimu sui dati Istat nel periodo gennaio-agosto 2023 (ultimo dato disponibile), i principali mercati di sbocco dell’offerta italiana di settore sono risultati: Stati Uniti (356 milioni di euro, +26,7%), Germania (217 milioni, +8,8%); Cina (163 milioni, +34%), Francia (138 milioni +32,1%), Polonia (128 milioni, +14,7%).

Le consegne dei costruttori italiani sul mercato interno sono risultate invece in leggera contrazione, fermandosi a 3735 milioni di euro, –2% rispetto al 2022.

Consegne e importazioni – queste ultime in calo del 4,5% a 2385 milioni di euro – hanno risentito della riduzione seppur minima del consumo, sceso del –3%, a 6120 milioni di euro.

Previsioni per il 2024

Per il 2024, i costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione si attendono un consolidamento dei risultati degli ultimi anni: la produzione sarà trainata dalla domanda estera a fronte di una modesta riduzione del consumo interno.

In particolare, secondo le previsioni elaborate dal Centro Studi Ucimu, nel 2024 la produzione crescerà a 7595 milioni (+0,5% rispetto al 2023), in virtù dell’incremento registrato dall’export che si attesterà a 4070 milioni di euro (+6,4%).

Le consegne dei costruttori sul mercato interno si fermeranno a 3525 milioni (–5,6%), in linea con il calo del consumo domestico che dovrebbe attestarsi a 5780 milioni di euro (–5,6%).

Premi Ucimu

Sono 7 le tesi premiate da Fondazione Ucimu nell’ambito dei 47° Premi Ucimu per le miglior tesi di laurea dedicate all’industria italiana della macchina utensile.

Dopo aver valutato una ventina di tesi dedicate al settore, tutte di altissimo livello («dimostrazione dell’attenzione dei giovani verso un settore che offre interessanti opportunità di occupazione e in continua evoluzione anche grazie al tema della transizione digitale», ha dichiarato Colombo), la cerimonia di consegna degli attestati e dei premi si era svolta il giorno prima, 12 dicembre 2023 presso la sede associativa di Ucimu – Sistemi per Produrre con la presidente Barbara Colombo, il direttore generale Alfredo Mariotti e l’ospite Donatella Sciuto, rettrice del Politecnico di Milano (con cui Ucimu ha stretto un accordo triennale). Un filmato con un’efficace sintesi nella descrizione di YouTube è disponibile a questo link.

Ucimu - Sistemi per Produrre: 2023 positivo, si allunga il trend favorevole

“Maestro della Meccanica”

Nella 14° edizione dell’iniziativa, “Maestro della Meccanica” è stato nominato Franco Gazzarri (nella foto qui sopra) dalla Febalmetal di Grugliasco (TO), candidato dall’ing. Paolo Costa, presidente di Febametal, con una menzione che iniziava con efficacia così: «Classe 1939, Franco Gazzarri, “con la meccanica nel sangue” inizia il suo percorso professionale presso alcune piccole officine della Torino degli anni 50 – città in frenetica ripresa. Ancor giovanissimo fa il suo ingresso in Fiat, nella divisione Aviazione dove si dedica agli utensili da taglio, impresa non facile a causa delle strette tolleranze e dei materiali a difficile truciolabilità. In questo scenario, Gazzarri si distingue grazie al suo spirito di iniziativa e alle sue abilità nel disegno che lo portano a progettare nuovi strumenti non ancora in catalogo. Dopo la pensione, nel 1995, crea – insieme ad altri due soci – Febalmetal, società specializzata nella fabbricazione e distribuzione di utensili. Il suo entusiasmo, la sua esperienza e le sue capacità di problem-solving lo rendono punto di riferimento per clienti, venditori e colleghi».

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Verso la 34.BI-MU con 8 temi di esposizione

Procede nel frattempo spedita la raccolta degli espositori alla 34. BI-MU, biennale internazionale della macchina utensile, robot, automazione, digital e additive manufacturing, tecnologie ausiliarie e abilitanti, che andrà in scena dal 9 al 12 ottobre 2024 a fieramilano di Rho (MI).

Promossa da Ucimu – Sistemi per Produrre e organizzata da EFIM (Ente Fiere Italiane Macchine), sulla scia del successo riscosso nel 2022 (nella foto qui sopra, alcuni dati) la prossima 34.BI-MU rilancia la sua proposta consolidando il format che prevede, intorno alle macchine utensili e ai sistemi di produzione (vero cuore della manifestazione), 8 temi di esposizione a rappresentare “tutte le facce dell’innovazione”, come recita lo slogan che accompagna la promozione dell’evento.

Si tratta di RobotHeart (su robotica, automazione, tecnologie ad essa connesse, sistemi e intelligenza artificiale per tutti i settori), piùAdditive (su macchine, materiali e software per la produzione con tecnologie additive), BI-MU Digital (su software, tecnologie per la connettività e la gestione dei dati, cybersecurity e sensoristica), Metrology & Testing (sugli strumenti di misura, macchine di prova, visione artificiale, controllo qualità), Power4machines (con soluzioni, sistemi e componenti meccatronici per la trasmissione di potenza), Heat & Surface Treatments (mostrando macchine, impianti e trattamenti di superficie e trattamenti termici), The Composites (grande novità di questa edizione, con protagonisti produttori di compositi e macchine per la lavorazione degli stessi), Consulting & Certification (che offre servizi di consulenza per digitalizzazione, cybersecurity, sostenibilità e ambiente, servizi finanziari).

Il commento della presidente

La presidente Colombo ha così commentato i dati di preconsuntivo: «Sebbene siano evidenti i segnali di rallentamento, il 2023 dei costruttori italiani chiude ancora con segno positivo; la produzione di made in Italy di settore cresce ancora mettendo a segno un nuovo record grazie ai buoni riscontri che le aziende hanno ottenuto oltreconfine. Tutto questo significa che, ancora una volta, le nostre imprese hanno saputo riorientare la propria offerta verso aree dove la domanda è più vivace, vale a dire i mercati esteri. Scongiurato il rischio recessione degli Stati Uniti, a fronte dell’instabilità geopolitica che ci troviamo a fronteggiare oggi, le imprese italiane sono anzitutto impegnate nel presidio dei mercati tradizionali: oltre agli Usa, quello dei Paesi di Area UE dove, tra l’altro, speriamo nella ripresa della Germania che è, da sempre, partner di primo ordine per la meccanica italiana».

«A questo proposito – ha puntualizzato Barbara Colombo – abbiamo di recente presentato al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, un piano operativo di attività, per il biennio 2024-2025, tra industrie della macchina utensile italiana e tedesca, volto a consolidare i rapporti di collaborazione tra i due sistemi industriali leader mondiali in questo settore. Parallelamente a ciò, continua il nostro impegno sul fronte dei mercati più distanti, per geografia e cultura, per i quali Ucimu ha avviato importanti iniziative a sostegno dell’attività di internazionalizzazione delle imprese. Tra queste sono le due reti di imprese: ITC in India che ha già alle spalle 11 anni di attività e che, in occasione dell’ultima convention annuale a Pune lo scorso novembre 2023, ha chiamato a raccolta oltre un centinaio di partecipanti tra operatori del settore, utilizzatori, istituzioni e giornalisti; e la neonata IMT, in Vietnam che, operativa da settembre, nasce con l’obiettivo di sostenere la penetrazione delle imprese retiste nel Paese che rappresenta la porta di accesso a tutto il Sud-Est Asiatico».

«Sul fronte italiano – ha proseguito la presidente – la disponibilità ad investire degli utilizzatori locali, nel 2023, si è sicuramente ridotta. Dopo anni di crescita più che esponenziale la contrazione registrata quest’anno e quella prevista per l’anno prossimo appaiono comunque accettabili. Si tratta infatti di un graduale ritorno a valori di normalità dopo l’eccezionalità del biennio precedente. Raccogliamo meno ordini che in passato ma il mercato non è fermo, tutt’altro: quello italiano resta uno dei più importanti. C’è volontà del manifatturiero del Paese di continuare nel processo di transizione digitale, che è in piena fase di dispiegamento, ma tutti sono in attesa di capire quali incentivi saranno disponibili a partire dai prossimi mesi. Per tale ragione apprezziamo il lavoro svolto dalle nostre autorità di governo che hanno ottenuto il via libera da parte della Commissione Europea per finanziare, con il Repower EU, il piano transizione 5.0 che punta sull’abbinata green e digitale, per sostenere lo sviluppo del manifatturiero secondo i criteri di risparmio energetico, considerando anche il tema, fondamentale, della formazione. Ora attendiamo di vedere la messa a terra dei provvedimenti che renderanno operativo questo piano».

«In parallelo – ha concluso Colombo – al governo chiediamo un intervento di perfezionamento delle misure 4.0, al fine di estendere l’utilizzo delle stesse ad una platea sempre più ampia di imprese. L’idea è quella di liberare maggiori risorse per gli investimenti di piccola taglia che, ragionevolmente, sono appannaggio delle aziende più piccole che, in linea generale, sono state, e sono tuttora, più restie a intraprendere la transizione digitale. Consapevoli del fatto che le diponibilità economiche sono scarse, riteniamo utile a questo scopo, l’innalzamento dell’aliquota del credito di imposta del primo scaglione, ora fissata al 20%, a fronte dell’abbassamento del valore massimo dell’investimento agevolabile attualmente fissato a 2,5 milioni di euro».