Economia

Seconda edizione del Forum bilaterale sino-italiano sulla macchina utensile

Aperto venerdì 29 novembre 2019 a Pechino la seconda edizione del Forum bilaterale sino-italiano sulla macchina utensile. Massimo Carboniero, presidente Ucimu-Sistemi per Produrre, guida la delegazione italiana di 11 aziende: oltre un centinaio gli operatori presenti.

A distanza di due anni dalla prima edizione, si rinnova dunque l’appuntamento pensato per favorire e stimolare il dialogo tra i sistemi industriali dei due Paesi. Titolo di questa edizione, che è ospitata nella prestigiosa sede dell’Ambasciata di Italia a Pechino, è “Italy meets China: High Manufacturing”, a ricordare la stretta connessione dei contenuti trattati dal Forum con il piano di sviluppo industriale definito dell’amministrazione cinese.

Promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico italiano, il Forum bilaterale sino-italiano sulla Macchina Utensile è organizzato da ICE-Agenzia e Ucimu-Sistemi per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, in collaborazione con il Ministero Affari Esteri e con l’Ambasciata d’Italia a Pechino, e grazie alla partnership con CMTBA, China Machine Tools & Tools Builders’ Association e sotto gli auspici della CMIF – China Machinery Industry Federation. L’incontro – cui si sono accreditati più di 100 ospiti tra qualificati operatori del settore e rappresentanti del mondo delle istituzioni e del mondo dei media – è stato aperto da personalità di spicco dei due Paesi e presieduto da Massimo Carboniero, presidente Ucimu-Sistemi per Produrre.

Dopo gli interventi introduttivi, utili a inquadrare il contesto, si svolgerà la tavola rotonda che vedrà la partecipazione di undici aziende italiane, associate a Ucimu-Sistemi per Produrre,  chiamate a rappresentare i punti di forza del Made in Italy di settore, attraverso l’illustrazione di best practises e speciali applicazioni nei settori automotive, aeronautico, energia, ferroviario, elettrodomestici, meccanica: BLM, Carlo Salvi, Mandelli Sistemi, Omera, Pama, Parpas, Pietro Carnaghi, Promau, Rettificatrici Ghiringhelli, Riello Sistemi, Saporiti. Palcoscenico di altissimo livello che coniuga aspetti politico-istituzionali ed economici con le aspettative di business delle imprese coinvolte, il Forum è un importante momento di confronto tra operatori del settore dei due sistemi industriali – quello italiano e quello cinese – interessati a collaborare alla proposta di un’offerta complementare, capace di rispondere alle esigenze di alta qualità e eco-sostenibilità espresse dal mercato cinese.

Carboniero ha rilevato «la manifattura sta andando nella direzione della mass-customization. I costruttori italiani sono imbattibili nell’offrire prodotti e soluzioni sartoriali, tutti perfettamente integrati e dotati di tecnologie digitali secondo l’approccio 4.0 che caratterizza la nostra produzione. Le imprese cinesi lavorano sulla produzione di alta fascia standardizzata, preferendola alla personalizzazione spinta dei prodotti, poichè troppo costosa per strutture di grandi dimensioni. Il punto di contatto tra Made in Italy di settore e Made in China è proprio qui. Noi costruttori italiani desideriamo porci come partner in grado di completare e valorizzare l’offerta locale di macchine utensili e entrando così nella rete di business già aperta dai costruttori cinesi».

«In questo biennio – ha proseguito Carboniero – sono state numerosissime e variegate le iniziative messe in campo da Ucimu-Sistemi per Produrre, in autonomia o con il supporto di ICE-Agenzia, volte a favorire le opportunità di business con partner cinesi, tutte costruite sulla base delle linee condivise in occasione del primo Forum. Dalle visite e dalle partecipazioni delle collettive italiane alle principali manifestazioni espositive che si tengono in Cina, tra cui CCMT e CIMT, all’invito di qualificati utilizzatori cinesi alle manifestazioni espositive organizzate in Italia, quali Bi-MU e Lamiera; dagli studi e analisi di mercato su domanda locale e rete di distribuzione, agli incontri di approfondimento con esperti sulle opportunità legate ai piani di sviluppo economico-industriale definiti dal governo cinese».

Particolare rilevanza tra queste ha lo Study Tour che, realizzato nei giorni scorsi con il supporto di ICE-Agenzia, ha fatto tappa nelle città di Chongqing, Chengdu e Tianjin, coinvolgendo una qualificata delegazione di aziende italiane tutte presenti anche al Forum.  Attraverso visite a utilizzatori finali e incontri con autorità locali, lo Study Tour ha rappresentato un’ottima occasione per promuovere l’offerta tecnologica italiana, approfondire le potenzialità del mercato cinese nelle tre aree di forte sviluppo industriale e conoscerne più in dettaglio agevolazioni e incentivi disponibili per quanti siano interessati ad avviare insediamenti produttivi e attività di ricerca in loco.

Con un valore della produzione che, nel 2018, ha sfiorato i 7 miliardi di euro, l’industria italiana di settore recita un ruolo di primo piano dello scenario internazionale ove occupa la quarta posizione tra i costruttori e la terza tra gli esportatori.

Da sempre votati alle vendite all’estero, i costruttori italiani destinano circa il 55% della produzione oltreconfine. Nel 2018, le esportazioni di Made by Italians in Cina si sono attestate a 340 milioni di euro, pari al 10% del totale esportato. In virtù di questi risultati, la Cina è il terzo mercato di sbocco dell’offerta italiana di settore, dopo USA e Germania e, d’altra parte, l’Italia risulta il quinto fornitore di macchine utensili del gigante asiatico, dimostrando nell’ultimo periodo di aver meglio “tenuto” rispetto ad altri Paesi fornitori che hanno visto calare in modo considerevole le loro consegne nel mercato più grande del mondo.